23 Agosto 2018

Sicurezza ponti: chiusa la passerella pedonale alla Tignamica, verifiche al ponte al Mulino di Poggio a Caiano


Dopo la tragedia di Genova, a Prato e provincia prosegue il monitoraggio di ponti e viadotti e arrivano i primi provvedimenti: a Vaiano, il sindaco Primo Bosi ha firmato l’ordinanza per la chiusura della passerella pedonale de La Tignamica, in attesa dei lavori di consolidamento previsti a settembre, mentre a Poggio a Caiano il sindaco Francesco Puggelli scrive alla Provincia per sollecitare gli interventi sul Ponte al Mulino, che collega il comune mediceo a Prato.
Per quanto riguarda Vaiano, l’ordinanza di chiusura della passerella a La Tignamica è scattata oggi pomeriggio dopo il sopralluogo di verifica di questa mattina condotto con i tecnici di Publiacqua. “Si tratta di una precauzione per garantire al massimo la sicurezza. Avevamo avuto alcune segnalazioni dai cittadini sul deterioramento della struttura in legno sottostante al ponte – spiega il sindaco -. Ci siamo mossi subito decidendo per la temporanea chiusura, anche perché a settembre inizieranno i lavori di ristrutturazione, la gara per l’affidamento dell’opera è in corso in questi giorni”.

Proprio la parte in legno lamellare sarà oggetto dell’intervento: sarà infatti integrata da una struttura in acciaio che diventerà il sostegno effettivo del ponte. All’inizio dell’anno c’era già stato un intervento sulla passerella per restringere la superficie calpestabile con la creazione di un corridoio pedonale di un metro all’interno dei 2 metri e mezzo di superficie complessiva della passerella, così da impedire carichi eccessivi sulla struttura. Il sopralluogo di stamani ha incluso anche il ponte de La Briglia che però rimane normalmente aperto.

Poggio a Caiano, il sindaco scrive alla Provincia: “Chiudere al traffico pesante il Ponte al Mulino”

A Poggio a Caiano, invece, desta preoccupazione il ponte al Mulino, su cui lunedi scorso i vigili del fuoco hanno effettuato dei controlli, anche se il primo cittadino Francesco Puggelli mette in guardia da “allarmismi ingiustificati” e parla soltanto di una “puntuale verifica”.
«Tengo comunque a rassicurare – afferma il sindaco – quanti si sono preoccupati per lo stato di salute del ponte: oggi ho scritto alla Provincia di Prato – proprietaria e responsabile diretta della cura e della manutenzione – e ai Vigili del Fuoco per avere notizie più precise sull’esito dei rilievi».
Nell’attesa di conoscere i risultati del sopralluogo «del quale terrò aggiornati i cittadini», Puggelli sottolinea: «A Poggio a Caiano l’attenzione è sempre stata massima, oltre agli interventi di messa in sicurezza effettuati negli anni passati sui ponti, compreso il Ponte all’Asse, sulla principale direttrice viaria, lo testimonia la lettera del sindaco Martini che poco meno di tre mesi fa chiedeva conto alla Provincia delle condizioni del Ponte al Mulino. Oggi quella richiesta viene ripresa e rafforzata dalla lettera che ho appena firmato, indirizzata sempre alla Provincia. Se pare ragionevole escludere dubbi sulla resistenza del ponte – e attendiamo comunque di conoscere il parere dei Vigili del Fuoco – resta la necessità di provvedere rapidamente agli interventi che a nostro avviso andrebbero fatti, e che già erano stati chiesti da chi mi ha preceduto».

Puggelli chiede il rafforzamento delle spallette, come avvenuto per il Ponte all’Asse – per dare più sicurezza in caso di incidenti e di urti – il rifacimento dell’asfalto, la costruzione di marciapiedi e l’eliminazione del traffico pesante: «E’ una nostra “battaglia” storica, non tanto per la pericolosità o meno del ponte – anche se è indubbio che alleggerire il carico avrebbe un effetto benefico sulla sua “vita” – ma perchè è questione di estrema importanza  ridurre l’inquinamento ambientale in tutta la zona».

Il sindaco di Poggio conclude appellandosi con fiducia alla Provincia, responsabile della manutenzione: “Le Province sono state messe in difficoltà da una riforma che le ha lasciate a metà del guado, non sono nè carne nè pesce, sulla sicurezza però non si deve tardare ad intervenire. La cura del territorio deve essere fatta ogni giorno, e non soltanto dopo tragedie. Prevenire è meglio che curare».

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