11 Settembre 2018

Treno soppresso e passeggeri abbandonati per ore alla stazione di Pistoia: “Nessun bus sostitutivo e nessuna informazione” FOTO


Abbandonati per tre ore alla stazione di Pistoia senza servizi navetta sostitutivi, né informazioni sul come arrivare a destinazione. É il destino a cui sono stati lasciati i passeggeri del treno Viareggio-Firenze, che domenica scorsa è stato fermato alla stazione di Pistoia a causa dell’investimento di un uomo di 55 anni a Montale. La tragedia si è consumata intorno alle 18,45, quando un altro treno sulla stessa linea non ha potuto evitare l’impatto con il 55enne, che con ogni probabilità aveva intenzioni suicide. La linea ferroviaria è stata chiusa per la rimozione della salma e gli accertamenti del caso e i treni che seguivano hanno subito ritardi o sono stati soppressi.

Fra questi c’era anche il treno Viareggio-Firenze, che è stato bloccato alla stazione di Pistoia, attorno alle 19. Tra i numerosi passeggeri, c’era anche una famiglia pratese, composta da 11 persone, che aveva scelto di festeggiare il secondo compleanno di una bimba con una giornata al mare, conclusa con i disagi e i disservizi legati al viaggio di ritorno.

“Un paio di fermate prima della stazione di Pistoia – racconta Chiara Massagni – un messaggio vocale all’interno delle carrozze ci ha avvertito di quello che era accaduto e avvisava che il treno si sarebbe fermato a Pistoia e che ci sarebbero stati degli autobus per portarci a destinazione. Il messaggio alle fermate successive non è stato ripetuto e a Pistoia non tutti avevano capito cosa fare. Alla fine siamo usciti dalle carrozze e abbiamo cercato il capotreno o il controllore, ma non c’era più nessuno. Il capotreno di un altro convoglio ci ha detto di andare verso l’uscita della stazione, ma autobus non ce n’erano e alla fermata della Copit abbiamo visto che il servizio terminava alle 19. L’addetta alla biglietteria non era informata e ci ha detto di aspettare la riapertura della linea ferroviaria. Gli unici due taxi che sono arrivati sono stati presi d’assalto dalle decine di passeggeri usciti dal treno. E anche il bar della stazione era chiuso”.
Una situazione caotica, in particolare per la gestione di due bambini piccoli, stanchi e affamati. “Capisco che i disagi sono legati ad una tragedia imprevedibile, ma nessuno delle Ferrovie ci ha saputo dare informazioni, né si è interessato a risolvere la situazione. Alla fine è venuta a prenderci mia sorella: ha dovuto fare due viaggi per riportarci a casa e abbiamo tenuto i bambini in braccio, perchè eravamo senza seggiolini”.


La famiglia si è rivolta all’avvocato Fabio Sansonetti che scriverà a Trenitalia per una richiesta ufficiale di risarcimento: “Per quanto sia un caso delicato, un’interruzione del servizio non direttamente imputabile al vettore – afferma il legale – si è trattato comunque di un palese inadempimento del contratto che si instaura con l’acquisto del biglietto, in quanto non è stata data ai passeggeri la possibilità di arrivare a destinazione con un mezzo alternativo, né è stato fornito alcun tipo di assistenza”.
Sulla vicenda abbiamo interpellato Trenitalia, che sottolinea come l’interruzione della linea ferroviaria sia stata decisa dall’autorità giudiziaria, per cause non imputabili all’azienda. Trenitalia fa sapere di aver contattato 14 operatori di trasporto pubblico locale, ma di non aver ricevuto da nessuno di questi la disponibilità ad effettuare le corse di bus sostitutivi, visti anche l’orario serale e il giorno festivo. Trenitalia valuterà le richieste di rimborso e indennizzo che arriveranno da parte dei passeggeri.

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