23 Ottobre 2018

La Provincia di Prato intitolerà la Sala Giunta ad Elisa Amato


La Provincia di Prato intitolerà la Sala Giunta ad Elisa Amato, la giovane pratese uccisa lo scorso maggio a colpi di pistola dall’ex fidanzato. All’intitolazione, che avverrà il prossimo 13 novembre, sarà presente anche una rappresentanza degli istituti superiori (Datini, Dagomari, Gramsci-Keynes, Cicognini e Rodari) che negli scorsi mesi hanno partecipato agli incontri sulla proposta di legge contro la violenza di genere, organizzati nelle scuole da Comune e Provincia di Prato e dall’associazione Senza Veli Sulla Lingua.
Intanto oggi la Giunta comunale ha approvato il Protocollo d’intesa per la costituzione di una “Rete di sostegno e protezione per il contrasto della violenza alle donne nella Provincia di Prato”. Soggetti firmatari insieme al Comune di Prato, la Provincia di Prato, i Comuni di Cantagallo, Carmignano, Montemurlo, Poggio a Caiano, Vaiano e Vernio, Procura della Repubblica, Azienda USL Toscana centro, Società della Salute SDS Area Pratese e Miur – Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana XI ambito territoriale di Prato e Pistoia sede di Prato.

La violenza contro le donne è, ancora oggi, uno dei reati più diffuso. Un fenomeno presente in tutti i Paesi e che attraversa indiscriminatamente tutte le culture, etnie, livelli d’istruzione e fasce di reddito. Maltrattamenti fisici, vessazioni sessuali, violenze psicologiche, violenze sessuali sui bambini, pratiche tradizionali e culturali che mettono in pericolo la vita delle donne, sono all’ordine del giorno. Pregiudizi culturali, fattori economici e talvolta giuridici mantengono la donna in posizione di vulnerabilità, la quale spesso è addirittura inconsapevole di essere una vittima oppure subisce in silenzio per paura di ritorsioni. In Italia, secondo il Rapporto Istat del 2014, sono 6 milioni e 788 mila le donne che hanno subito almeno una volta nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica, psicologica o sessuale, ovvero il 32% della popolazione femminile, con il 14% che afferma di essere stata oggetto di violenze da parte del partner.

A Prato, nel 2016, sono state 237 le donne che si sono rivolte al Centro Antiviolenza che opera entro l’ambito provinciale. Di queste, 131 erano residenti nel Comune di Prato, 47 nei restanti comuni della Provincia, 30 fuori Provincia, 11 fuori Regione, 8 erano prive di residenza mentre per 10 non è stato possibile rilevare i dati anagrafici. Essendo quello della violenza un problema complesso – con aspetti e ricadute in ambito sanitario, economico, legale e culturale – che richiede un approccio integrato e multidisciplinare, è necessario vi sia una forte sinergia territoriale in grado di coinvolgere tutti gli enti competenti, così da contrastare l’uso della violenza nei rapporti interpersonali e garantire soccorso e sostegno alle vittime. Nel territorio della provincia di Prato da anni le istituzioni si sono dimostrate sensibili al fenomeno promuovendo e aderendo a reti di collaborazione. È già attiva dal 2010, infatti, una collaborazione interistituzionale tra i soggetti oggi firmatari del Protocollo, che andrà ad articolare le linee comuni di indirizzo e di intervento necessarie per costituire la rete territoriale di sostegno e protezione. La costituzione di una “rete”, agevolando la collaborazione, permette di attivare l’immediato intervento dei soggetti, così da intercettare capillarmente il fenomeno e di approntare strategie adeguate ed efficaci per il suo contrasto, insieme a strumenti di tutela delle vittime di violenza.

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