15 Ottobre 2018

Presunto pestaggio in ospedale, la vittima muore dopo un anno dai fatti: cambia l’accusa per le due guardie giurate


E’ deceduto il paziente che un anno fa aveva accusato due guardie giurate di averlo percosso all’ospedale di Prato, dove si era rivolto la notte del 4 ottobre 2017. L’accusa nei confronti dei vigilantes, inizialmente tentato omicidio, poi “declassata” a lesioni aggravate, è adesso stata modificata nuovamente in omicidio preterintenzionale. I legali dei due indagati, gli avvocati Giuseppe Nicolosi, Michela De Luca e Antonio Cozza, hanno chiesto che l’autopsia si svolga con la formula dell’incidente probatorio, con un anatomopatologo incaricato dal gip e alla presenza di altri consulenti indicati dalle parti.
A seguito delle presunte percosse, l’uomo rimase su una sedia a rotelle ed è stato per un anno ricoverato in una clinica specializzata, fino alla morte avvenuta nei giorni scorsi. I vigilantes, subito sospesi dal servizio e privati del porto d’armi, hanno sempre professato la propria innocenza e loro favore depone una perizia medico-legale, che non ha ravvisato ferite compatibili con un pestaggio, ma un trauma facciale riconducibile anche ad una semplice caduta. La tetraplegia – aveva ravvisato la stessa perizia – era invece attribuibile ad un processo endogeno infettivo di natura infiammatoria, in pratica una patologia che poteva essere preesistente. La vittima, con problemi di tossicodipendenza, si era rivolto all’ospedale anche nei giorni precedenti e quella sera fu necessario l’intervento delle guardie giurate, perchè l’uomo stava protestando con il personale medico. Da qui in poi, le ricostruzioni divergono: la vittima, assistita dall’avvocato Manuele Ciappi, ha riferito di essere stato picchiato; una versione ribadita nel corso dell’incidente probatorio a cui è stato sottoposto nelle scorse settimane, prima che morisse.

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