17 Ottobre 2018

Pulizia dei fossati, spetta ai privati: pronta un’ordinanza. Anche il comune di Prato verso lo stop al glifosato


La manutenzione dei fossi all’interno delle proprietà spetta ai privati. A metterlo nero su bianco un’ordinanza che entrerà presto in vigore nel comune di Prato e che si ripromette di definire obblighi e doveri nel mantenimento del reticolo dei fossi minori. Soprattutto nella zona sud di Prato ci sono centinaia di gore che, con l’aumento delle piogge autunnali, fanno toccare con mano l’importanza di una buona manutenzione per un corretto smaltimento delle acque meteoriche. I fossi presenti all’interno dei campi o al confine tra un appezzamento di terreno e l’altro devono essere puliti dai proprietari del suolo (pena un’ammenda che arriva a 500 euro); di quelli ai lati della sede stradale se ne occupa il Comune.

La pulizia delle caditoie, invece, spetta a Publiacqua; la manutenzione a Consiag servizi. Ma il consigliere Marco Sapia, in occasione della riunione congiunta delle commissioni 3 e 4, ha fatto un appello al servizio Mobilità affinché si trovi un referente unico all’interno del comune, anche per dare adito alle segnalazioni dei cittadini: “Ci sono caditoie che vanno sostituite di sana pianta, per esempio, intorno ai giardini di piazza Mercatale, e altre che vanno ripulite perché completamente occluse. Potrei citare anche il caso de La Querce, via Bandinelli. C’è ancora molto lavoro da fare”, conclude Sapia.

Altro discorso, il glifosato: dopo l’esperienza di Carmignano, anche il Comune di Prato va verso il divieto sul proprio territorio dell’erbicida più venduto al mondo ma nocivo per la salute. L’iter prevede che le commissioni Urbanistica e Lavori pubblici si riuniscano (presumibilmente nel mese di novembre) con Arpat e Asl, per ottenere un parere tecnico e fare il punto degli effetti e dell’impatto sull’uomo e sull’ambiente di questa sostanza. In seguito, sarà predisposta una proposta di mozione per il consiglio comunale. Il sindaco e la giunta provvederanno, poi, ad una ordinanza specifica di divieto. “Il parere tecnico di Asl e Arpat è per noi fondamentale – spiega Massimo Carlesi, presidente della commistione Urbanistica -, soprattutto per capire quali sono le conseguenze del glifosato sulla falda pratese”.

 

LS

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