26 Ottobre 2018

Tessile a Prato, nei prossimi anni possibile pensionamento per oltre mille addetti. Confindustria e le scuole a “caccia” di giovani tecnici


Quasi il 20% dei dipendenti del settore tessile pratese ha più di 55 anni; il 6,7% supera invece i 60 anni d’età e simulazioni ci dicono, sulla base dei progetti in itinere per la riforma Fornero, che nei prossimi 3 o 4 anni il comparto potrebbe veder uscire dal mercato del lavoro circa 1.100 lavoratori.
Una emorragia che richiede l’impiego di nuova manodopera: giovani tecnici qualificati che garantiscano il ricambio generazionale di una fetta degli oltre 33mila addetti diretti del tessile-abbigliamento. Proprio per avvicinare gli studenti alla professione parte la seconda edizione di “E’ di moda il mio futuro”: un progetto che vede la collaborazione stretta tra Confindustria Toscana Nord e il mondo della scuola. Per Prato figurano il polo Tecnico Professionale Sistema Moda Prato/Firenze e l’istituto Marconi.
“L’obiettivo è stato e sarà quello di cercare di indirizzare i giovani verso questo settore – spiega il presidente di Confindustria Toscana Nord, Giulio Grossi -. O almeno far sì che prendano in considerazione questa opportunità”.
In programma, incontri, laboratori al Museo del Tessuto, visite aziendali e giornate di orientamento, fino a metà maggio. Tra le novità di quest’anno, la simulazione di un colloquio di lavoro, con la partnership di GiGroup ma anche l’estensione del progetto al settore meccanotessile e calzaturiero.

A Prato il peso della moda in termini di addetti sul totale manifatturiero è dell’83%. Un lavoro, quello di avvicinamento dei ragazzi ad un mondo produttivo affascinante, che sembra premiare: l’indirizzo di Moda del liceo Brunelleschi conta 2 classi, per un totale di 40 ragazzi, ma anche al Buzzi – dopo anni di profonda crisi – le cose vanno meglio. “Da cinque, sei anni a questa parte siamo in salita. Ormai dall’altro anno abbiamo tre sezioni di tessile – sottolinea il preside del Bussi, Erminio Serniotti – e questo comincia a essere proporzionato ai bisogni non enormi del distretto, che ha avuto le sue difficoltà, ma che continua ad aver bisogno di tecnici”.
Intanto, a livello generale, la performance degli avviamenti al lavoro nella provincia pratese continua a migliorare, segnando un +7,5% nel confronto tra i primi 6 mesi del 2017 e quelli del 2018. Diminuiscono del 3,2% i tempi indeterminati, crescono del 16,5% e del 17,3% rispettivamente l’apprendistato e il tempo determinato.

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