19 Novembre 2018

Coniglio domestico esposto alle intemperie salvato dall’intervento delle guardie zoofile Earth: multato il proprietario


Il Corpo Guardie Zoofile Earth di Prato ha messo in salvo un coniglietto domestico esposto giorno e notte alle intemperie. L’attività ha avuto inizio a fine ottobre quando un cittadino pratese si è rivolto alle guardie zoofile per segnalare la presenza di un coniglietto sul terrazzo di un’abitazione in zona San Giorgio a Colonica. L’animale era rinchiuso in una piccola gabbia, senza la possibilità di sottrarsi ripararsi dalle intemperie. Per ben 20 giorni le guardie zoofile hanno effettuato ripetuti appostamenti al fine di rilevare e dimostrare, tramite materiale video e fotografico, lo stato in cui si trovava il coniglio. Nel pomeriggio di venerdì scorso, le guardie zoofile Earth al termine di un ennesimo appostamento in cui rilevavano ancora una volta la presenza del coniglietto rinchiuso in gabbia senza riparo, sono intervenute ed hanno identificato il proprietario, elevando sanzioni amministrative e sequestrando il malcapitato coniglio. In attesa della prosecuzione delle indagini, il coniglietto è stato affidato a una persona esperta e finalmente potrà dormire al caldo. In settimana sarà sottoposto a visita veterinaria per accertare le condizioni fisiche.

I conigli domestici – sottolinea il Corpo Guardie Zoofile Earth – rappresentano oggi il terzo animale domestico più diffuso nelle famiglie italiane, dopo cane e gatto. “Nel comune di Prato, purtroppo, rileviamo la presenza di un grande problema riguardo agli abbandoni e alla maldetenzione dei conigli domestici – afferma Cristiano Giannessi, responsabile Provinciale Earth Sezione di Prato –. Molti giardini della città sono invasi da colonie di conigli abbandonati, talvolta anche le rotatorie stradali. E le segnalazioni per maldetenzione di conigli che riceviamo sono seconde solo a quelle dei cani maltenuti da parte dei cittadini cinesi. Per non parlare dei casi di mixomatosi (patologia che contagia i conigli, causata da un virus) che si verificano nei luoghi degli abbandoni. Un problema sicuramente da affrontare dando vita anche ad una campagna di informazione. Molte persone infatti acquistano questi piccoli animali non conoscendo quanto la loro detenzione e cura sia impegnativa e dispendiosa, per poi abbandonarli credendo che possano vivere in natura, condannandoli invece a sicura morte” conclude Giannessi.

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