16 Novembre 2018

Emergenza alloggiativa, nell’ex asilo di via Fiorentina una casa per padri separati VIDEO


Prato detiene il primato in Toscana per numero di sfratti: uno sfratto al giorno escluso il sabato e la domenica, per un totale di oltre 250 sfratti l’anno. E’ la realtà di una città che, un tempo fiorente, accusa ancora il colpo dato dalla crisi al distretto e ai suoi imprenditori. Le conseguenze sul fronte dell’emergenza alloggiativa sono le 1.700 persone in lista di attesa per una casa di edilizia pubblica e le case che non bastano mai. Il Comune si appresta a mettere a disposizione altri 100 alloggi da qui a sei mesi. Presto uscirà anche il bando per affidare i lavori alle Badie per la struttura per i padri separati, come anticipa a Tv Prato l’assessore al Sociale Luigi Biancalani ospite dell’ultima puntata di Parliamoci chiaro:

E di emergenza alloggiativa si occupa quotidianamente il dormitorio dell’associazione Giorgio La Pira. Annesso alla mensa che serve attualmente 200 pasti al giorno e insieme a questa gestita da Elena Pieralli, l’asilo notturno si appresta, in accordo col Comune, in attesa dell’ampliamento della struttura di via del Carmine previsto per la primavera del prossimo anno, la palazzina ex Anci in via Roma, che garantirà 20 posti in più per i senzatetto durante la stagione invernale. Correlato al tema degli alloggi, come detto, quello del lavoro, che presenta un mercato in trasformazione. Più precario, come detto da più parti, dove il lavoro “a nero”, spiega Michele Del Campo nel suo doppio ruolo di direttore della Fil e della Pastorale diocesana del lavoro, ormai non è più un tabù: “Si rischia di diventare disoccupati e di lavorare a nero. Prima c’era del ritegno a dire che si lavorava a nero perchè ci si sentiva esclusi dal contesto sociale dove tutti producevano, adesso è la normalità”.
Tra le varie attività della Caritas, attiva con i suoi centri di ascolto diffusi capillarmente sul territorio per via delle parrocchie, c’è quella dello sportello tirocinio, che dal 2011 dà un sostegno concreto nell’avviamento al lavoro: “Dal 2014 abbiamo fatto 50 inserimenti lavorativi e 100 colloqui nell’ultimo anno – spiega Annalisa Spinelli, assistente sociale della Caritas -. La maggior parte di coloro che si rivolgono a noi ha dai 40 ani in su e spesso è a 3-4 anni dalla pensione, perde il lavoro e si torva totalmente spaesato”.
LS

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