12 Novembre 2018

Tagli al 5G, il sindaco Biffoni convoca i parlamentari pratesi. Ma si presentano solo Giacomelli e Bini


E’ stato votato all’unanimità da tutte le forze politiche l’ordine del giorno del Consiglio comunale affinché deputati e senatori facciano pressioni sul Governo per mantenere sul territorio gli investimenti della sperimentazione 5G avviata dal governo Gentiloni. A rispondere alla richiesta della Città non sono arrivati però tutti i parlamentari convocati dal sindaco Matteo Biffoni insieme con l’assessore all’Innovazione Benedetta Squittieri. Questa mattina l’odg è stato consegnato al deputato Pd Antonello Giacomelli e alla senatrice Pd Caterina Bini, mentre i deputati forzisti Silli, Mazzetti e La Pietra erano assenti giustificati per impegni a Roma. Nessun riscontro, nonostante le numerose convocazioni in date diverse per cercare di trovare una data utile, da parte di Donzelli (Fratelli d’Italia) ed Ehm (5S).

“Dopo che l’ordine del giorno è stato votato all’unanimità in Consiglio, mi aspetto attenzione e impegno per i pratesi e per le nostre imprese da parte dei nostri parlamentari. Sono quidi molto dispiaciuto per le assenze odierne. Al di là di questo, è bene che tutti ora facciano una battaglia compatta per tutelare Prato e le regioni toccate dalla sperimentazione 5G visto che il Governo non ha affatto chiarito che fine faranno questi soldi – sottolinea Biffoni -. Come sindaco inviterò i colleghi di Milano, Bari, Matera e L’Aquila a sollecitare i parlamenti di riferimento, magari seguendo l’esempio del nostro Consiglio comunale”.

“Presenteremo un emendamento alla manovra che riporti al giusto posto gli investimenti della sperimentazione 5G. Mi auguro che venga votato da tutti i colleghi di ogni forza politica che condividono l’interesse a tutelare le cinque città interessate – ha ribadito la senatrice Caterina Bini -. Credo che il dovere di un parlamentare sia riportare le richieste del territorio, tanto più in questo caso che si sono tolte risorse già destinate ad progetti ben definiti con aziende e università italiane”.

“L’atteggiamento del Governo è incomprensibile – rincara l’onorevole Giacomelli -. Prima il ministro Di Maio in commissione elogia la sperimentazione 5G, poi parcheggia gli investimenti e il ricavato dalla vendita delle frequenze, superiore alle aspettative di ben 4 miliardi, per generici progetti di innovazione non ben specificati. Non staremo fermi a guardare questo scippo, le cinque regioni interessate faranno sentire la propria voce perché non si interrompa un progetto che porterà l’Italia a uno sviluppo degno di un paese europeo”.

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