La Società della Salute passa ad una gestione diretta dei servizi sociali e sanitari


La Società della salute dal 1 gennaio 2019 passa ad una gestione diretta. Asl e comuni della provincia pratese, ovvero i componenti del consorzio della stessa SdS, hanno firmato la convenzione secondo la quale, di fatto, nasce un nuovo organismo. Questo gestirà in maniera autonoma i servizi socio-assistenziali che prima facevano capo alle amministrazioni comunali e i servizi socio-sanitari che prima afferivano all’Asl. Una riorganizzazione interna di personale e risorse che per il cittadino si tradurrà in un accesso semplificato alle varie prestazioni, dagli accessi alle residenze diurne per anziani e disabili ai percorsi ospedale-territorio o per la salute mentale: “Ad esempio, se un cittadino ha bisogno di un posto in una struttura diurna per un proprio caro non più autosufficiente, oggi deve fare la domanda per la struttura in un ufficio e un’altra domanda in un altro ufficio se il congiunto ha bisogno anche del trasporto sociale per recarsi dalla propria abitazione alla struttura – spiega Lorena Paganelli, direttrice della Società della Salute -. Dal 1 gennaio, il cittadino potrà inviare un’unica richiesta per entrambe le esigenze, andare in un unico ufficio, interfacciarsi con un unico operatore, in un notevole risparmio di tempo e di energie”.

la domanda per i servizi potrà essere inoltrata, per quanto riguarda il comune di Prato, presso la sede operativa della Società della salute in via Roma 101 e, per quanto riguarda gli altri comuni della provincia, presso gli sportelli già attivi nei vari presidi sanitari. La nuova “azienda” avrà un bilancio proprio costituito dalle risorse messe sul piatto dai comuni e dall’Asl rispettivamente per la parte sociale e per la parte sanitaria, e avrà alle proprie dirette dipendenze il personale che prima risultava assunto dalla stessa Asl e dagli enti locali. “Per la parte sanitaria, l’Asl metterà sul piatto 14 milioni di euro; il resto sarà messo dai Comuni, per un bilancio che totalmente ammonterà a circa 40 milioni di euro – riferisce l’assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi -. Il personale conterà 80 dipendenti. Il passaggio del personale dalle Asl e dai comuni alla Società della Salute non è stato facile perché si tratta di mettere insieme due contratti diversi. E’ stato trovato un accordo con i sindacati per l’assegnazione funzionale dei lavoratori all’SdS. Come vedete, non si tratta di nessun ‘carrozzone’, come certa retorica di centrodestra tende a presentare queste operazioni di autonomia delle Società della Salute. Si tratta, piuttosto, di un’azione simile ad una fusione, che non comporta spese in più ma solo servizi aggiuntivi e più funzionali alla popolazione”, conclude Saccardi.

In ambito sanitario, l’assessore Saccardi ha annunciato che la giunta regionale ha approvato un aumento dell’importo della quota sanitaria a beneficio di Rsa e strutture per disabili: 6 milioni di euro di qui al 2020 con i quali saranno migliorati gli standard qualitativi dei vari servizi.

 

LS

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