Usavano un appartamento di piazza Mercatale come domicilio fittizio per ottenere il rilascio di permessi di soggiorno per motivi di protezione internazionale.
Per questa ragione 13 persone – tutte di origine africana – sono state denunciate dalla polizia. Da tempo il personale dell’ufficio immigrazione della questura pone attenzione alla verifica delle domande avendo riscontrato in alcuni casi la presentazione di richieste con dichiarazioni di ospitalità fasulle. I richiedenti – dovendo fornire un domicilio per ottenere il permesso di soggiorno – indicavano appartamenti nei quali poi effettivamente non abitavano. In particolare i controlli si sono incentrati su un’abitazione di piazza Mercatale di proprietà di un pratese – affittata ad una nigeriana – usata da molti soggetti come domicilio indicato per la richiesta di permesso di soggiorno. Le dichiarazioni di domicilio si sono poi rivelate false, perché i richiedenti non vi avevano mai dimorato, risieduto né conoscevano la locataria, ma avevano indicato l’abitazione al solo scopo di poter avere il permesso. L’abitazione era in realtà gestita dal figlio dell’affittuaria, che dietro il pagamento di 50 euro acconsentiva a sottoscrivere falsamente le pratiche a nome della madre per far risultare l’abitazione come domicilio fittizio dei richiedenti, provenienti da Nigeria, Gambia e Guinea Bissau.
Il quarantenne nigeriano gestore dell’abitazione è stato denunciato in stato di irreperibilità per contraffazione di documenti utili al rilascio del permesso di soggiorno, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico, truffa aggravata ai danni dello Stato e sostituzione di persona. 12 richiedenti – 5 dei quali al momento irreperibili – sono stati denunciati per contraffazione di documenti utili al rilascio di permesso di soggiorno, falsità ideologica commessa dal privato in atto pubblico e truffa aggravata ai danni dello Stato.
