26 Febbraio 2019

Dom Bernardo Gianni, l’Abate pratese che predicherà gli esercizi spirituali a Papa Francesco VIDEO


La notizia è iniziata a circolare prima dell’annuncio ufficiale da parte della Sala Stampa della S. Sede: sarà il pratese dom (proprio dom, alla latina) Bernardo Gianni, Abate di San Miniato al Monte a Firenze, a predicare gli esercizi spirituali al Papa e alla Curia Romana per la ormai prossima Quaresima. Si tratta di uno degli appuntamenti più importanti dell’anno per il Pontefice, per il quale ogni volta viene scelta una personalità di grande spessore spirituale e di importante preparazione culturale. Il ritiro si terrà dal 10 al 15 marzo ad Ariccia, vicino Roma.

L’Abate di San Miniato è da tempo una delle figura di spicco del mondo culturale fiorentino, vero un punto di riferimento trasversale per credenti e non credenti, ben oltre i confini toscani. Dom Bernardo aveva, tra l’altro, incontrato Papa Francesco meno di un anno fa, il 18 aprile, in Vaticano, durante l’udienza in occasione dei 125 anni della Confederazione Benedettina.
Nato a Prato nel 1968, Francesco Gianni, come si chiama al secolo (Gianni è il cognome), cresce appena fuori Porta Santa Trinita; poi la famiglia si trasferisce a Coiano. Studia al Liceo Classico Cicognini, quindi la laurea in Lettere all’Ateneo Fiorentino. Per molti anni è lontano dalla fede. La svolta – una vera e propria conversione, come la chiamerà poi dom Bernardo – avviene nella notte di Natale del 1992, partecipando alla Messa nell’antica chiesa di Rosano, a Pontassieve. Un’esperienza raccontata qualche anno fa al settimanale Toscana Oggi.

Di lì a pochi giorni Francesco sale a San Minato al Monte, sopra Firenze, storica abbazia dei Monaci benedettini Olivetani, la stessa di cui faceva parte il monaco che aveva celebrato quella messa di Natale. Lì è iniziato il lungo percorso di noviziato, formazione, sfociato prima nei voti solenni, poi nell’ordinazione sacerdotale. Nel 2009 dom Bernardo diventa priore, nel 2015 Abate.

A Prato, dove abitano tuttora i suoi familiari – ha confidato più volte – <penso sempre la sera, quando chiudiamo le porte di San Miniato. Di quassù lo sguardo va oltre Firenze, cercando di raggiungere sempre la mia città di origine. Per essa e per la sua Chiesa c’è sempre posto nella mie preghiere>.

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