16 Febbraio 2019

Vernio, il racconto della liberazione dai Bardi: due incontri organizzati dal CDSE


Vernio alla riconquista della sua storia. Quest’anno la Festa della Toscana, grazie a un progetto della Fondazione Centro di documentazione storico etnografica (CDSE), diventa una grande opportunità collettiva per riappropriarsi del proprio passato e condividerlo. Il Comune di Vernio, con le esperte della Fondazione, propone due incontri incentrati sulle vicende che portarono, nel 1797, alla liberazione dalla secolare soggezione ai Conti Bardi e successivamente a una forte spinta propulsiva sia sociale che economica. Tra Sette e Ottocento, sia San Quirico, costellato da botteghe artigiane, che Mercatale, più legato alla Fiera annuale, alla Dogana e alle attività commerciali, sono caratterizzati da forte vitalità. Attraverso le trasformazioni urbanistiche, i toponimi e le storie di personaggi che animano queste realtà le esperte del CDSE coinvolgono studenti e cittadini in un affascinante percorso di memoria partecipata.
Il primo appuntamento è per giovedì 21 febbraio, alle 10, 30 al Casone dei Bardi dove si parlerà della voglia di libertà che trasforma i borghi di San Quirico e Mercatale tra il 1770 e il 1868. L’incontro, a cui partecipano gli studenti dell’Istituto Pertini, è aperto a tutti i cittadini.
Nuovo appuntamento sabato 23 febbraio alle 16, sempre al Casone dei Bardi. Dopo i saluti del sindaco Giovanni Morganti, Annalisa Marchi, presidente della Fondazione CDSE, illustrerà l’evoluzione e le trasformazioni dei borghi di San Quirico e Mercatale. Un focus particolare verrà dedicato ad alcuni personaggi, a partire dall’avvocato Raimondo Leoni di Pienza che, il 15 settembre 1797, liberò il feudo dai Conti Bardi.

Il progetto del CDSE, promosso in rete da tutti e tre i comuni della Val di Bisenzio, si propone di raccontare ai cittadini la storia del territorio da un’angolazione particolare, facendo dei focus su quei momenti della storia di epoca moderna che hanno visto delle forti trasformazioni da un punto di vista di modernità e civiltà e puntando i riflettori soprattutto su alcuni personaggi in particolare. La Val di Bisenzio, che ha visto la presenza dei Medici soprattutto nella parte bassa della Valle, fino alla fine del Settecento amministrativamente era divisa in due grandi realtà: da un lato Vaiano e Cantagallo nel Granducato di Toscana, dall’altro Vernio, Feudo personale della famiglia Bardi, dove ancora nel Settecento vigevano retaggi giuridici medievali.

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