4 Febbraio 2019

La Regione nega la personalità giuridica alla Fondazione intitolata all’omicida di Elisa Amato


La Regione Toscana ha negato l’iscrizione della Fondazione “Federico Zini” nel registro regionale delle persone giuridiche. La richiesta era stata avanzata il 28 agosto 2018 dal padre del ragazzo che tre mesi prima aveva ucciso l’ex fidanzata Elisa Amato, per poi suicidarsi con la stessa pistola. Tra le finalità che si proponeva la fondazione, oltre a portare avanti attività benefiche sostenute da Federico prima della tragedia, c’era anche quella di contrastare la violenza di genere. L’iniziativa di intitolare una fondazione all’autore di un femminicidio, presa senza consultare la famiglia della vittima, aveva indignato gli amici di Elisa Amato, che dallo scorso luglio avevano promosso una raccolta firme per dire no alla Fondazione Federico Zini. Oggi le firme, ben novemila – di cui 5mila cartacee e 4 mila raccolte via web – sono state consegnate e protocollate in Comune.
Oltre ai cittadini, contro l’intitolazione della Fondazione a Federico Zini si erano mobilitati i consigli comunali di Prato, Montemurlo, Vaiano, Montopoli Vald’Arno, la giunta di San Miniato e il consiglio regionale della Toscana che aveva impegnato la giunta a intraprendere azioni per “disincentivare ogni iniziativa volta ad alimentare un messaggio ambiguo rispetto alle politiche di contrasto alla violenza di genere, che punti a giustificare o riabilitare chi commette femminicidio”.
A seguito della mobilitazione dei cittadini e delle istituzioni, gli uffici legislativi della Regione si sono pronunciati lo scorso 3 dicembre e hanno ritenuto contraria all’interesse generale al contrasto alla violenza verso le donne l’intitolazione di una fondazione all’autore dell’omicidio dell’ex compagna.
“Tale denominazione – motiva la Regione – nel sollevare evidenti sentimenti di sdegno, finisce per offuscare gli scopi della fondazione e, ingenerando confusione, reca pregiudizio all’effettiva portata operativa della Fondazione”.
“In conclusione – è riportato nel provvedimento – la Conferenza dei servizi ritiene all’unanimità che la denominazione “Fondazione Federico Zini” sia connotata da un pregnante disvalore, che afferendo elemento essenziale previsto dall’articolo 16 del codice civile quale la “denominazione”, determina un vizio dell’atto di fondazione che ne impedisce il riconoscimento giuridico”.
Il diniego all’iscrizione nel registro delle Fondazioni da parte della Regione nega di fatto la possibilità di svolgere l’attività istituzionale, visto che le Fondazioni – diversamente dalle associazioni – non possono prescindere dal riconoscimento della personalità giuridica.

A novembre scorso Elisa Amato è stata ricordata in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Alla trentenne  di Galciana è stata intitolata la sala giunta della Provincia di Prato; altre iniziative potrebbero arrivare in futuro in sua memoria, per iniziativa degli amici e delle tante persone che le volevano bene.

D.Z.

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