28 Febbraio 2019

Rossi, appello al Governo: “Contro l’evasione servono controlli, anche straordinari”


“Sicurezza è una parola che si compone di tanti aspetti, anche del contrasto all’evasione fiscale. Alla luce della nostra esperienza con ‘Lavoro sicuro’, sono certo che se anche il Ministero dell’economia e finanze, in maniera costante e graduale, pianificasse una serie di controlli su tutte le aziende, la ricchezza pubblica a Prato aumenterebbe di un bel po’ e potrebbe essere redistribuita nei servizi scolastici, nella sanità, nell’assistenza”. A dirlo il presidente della Toscana Enrico Rossi, in occasione del lancio della ‘terza fase’ del piano ‘Lavoro sicuro’ nella sede della CNA a Prato. “Lancio un appello al Governo – ha aggiunto – perché crei un gruppo di finanzieri che abbiano come obiettivo visitare tutte le aziende, non solo quelle cinesi, nell’arco di due o tre anni”.
“La nostra esperienza – ha concluso – ha dimostrato che facendo controlli in maniera assidua e collaborando con la procura, si ottengono risultati a 360 gradi. Abbiamo infatti verificato con l’Agenzia delle entrate che i nostri controlli, pur vertendo su altri aspetti, hanno prodotto un effetto positivo anche sul versante delle entrate. Mi verrebbe da dire che se ci sono i controlli, le sacche di illegalità vanno pian piano restringendosi e chi vuol mettersi in regola trova le opportunità per assumersi le proprie responsabilità”.

Nel corso dell’appuntamento organizzato da Cna Toscana Centro sono stati illustrati i risultati ottenuti fino ad oggi grazie al piano straordinario di controlli, sulla sicurezza e il rispetto della legalità, messo in campo dalla Regione. Cinque anni dopo il rogo alla Teresa Moda si registra quasi il 91 per cento in meno di dormitori abusivi (quelli almeno nel luogo di lavoro) scoperti durante i sopralluoghi, il 70% in meno di impianti elettrici non a norma, si sono dimezzate le carenze igieniche e c’è una flessione quasi del 39 per cento anche sulle notizie di reato. Inoltre a Prato l’83,5% delle aziende cinesi dopo i controlli, non sono scomparse nel nulla come in passato ma hanno ottemperato alle prescrizioni imposte ed hanno pagato le multe. Il piano “Lavoro sicuro” prosegue con la terza fase, intanto fino al 2020, ma con l’intenzione di farne qualcosa di strutturale e ordinario.

Per il procuratore di Prato Giuseppe Nicolosi, presente all’incontro in Cna, serve un’assunzione di responsabilità anche etica da parte gli imprenditori orientali, che riguardi tutta la filiera: dalla produzione alla commercializzazione. Dal palco della Cna, Nicolosi lancia una proposta: sottoscrivere una sorta di patto etico fra istituzioni e aziende.

“Con i suoi 300 imprenditori associati – hanno sottolineato la Presidente di Cna Toscana Centro, Elena Calabria e il Portavoce del raggruppamento Wang Liping – CNA World China è ancora oggi, a distanza di 7 anni dalla sua nascita, il solo ed unico raggruppamento di rappresentanza di imprese, di una comunità che per la prima volta si è aperta al mondo. E’ stata una scelta coraggiosa, spesso contrastata da pregiudizi e dai fenomeni di discriminazione sulle forme di illegalità che la realtà cinese ha diffuso e, purtroppo in alcuni casi, continua ancora a diffondere. Il nostro lavoro è sempre stato quello di affiancare le imprese per garantirne il costante adeguamento alle normative che garantiscano legalità e sicurezza nei luoghi di lavoro, ma anche di lavorare sempre di concerto con le istituzioni per combattere qualsiasi forma di illegalità. Riteniamo che su questo fronte non si possano fare sconti. L’illegalità, l’evasione, le mafie sono piaghe che vanno affrontate seriamente e senza scorciatoie o semplificazioni. Ecco perché bisogna insistere con le azioni congiunte e condivise, per accompagnare tutti gli imprenditori cinesi che decidono di impegnarsi su questo percorso”.

“Dal canto nostro – hanno proseguito – abbiamo messo in campo un approccio personalizzato per ciascuno dei nostri soci cinesi, favorendo l’adesione al più ampio programma di emersione che in molti casi supera la formale sottoscrizione del Patto per il Lavoro sicuro. Ciò significa entrare in un percorso di regolarizzazione a 360 gradi che, partendo dagli adempimenti prioritari sul rispetto delle norme del Decreto 81, arriva oggi a comprendere il rispetto degli adempimenti fiscali, contabili, sanitari, di gestione del personale, e anche dell’ambiente e dei rifiuti. Un esempio di questa crescita culturale? Oltre 100 imprenditori cinesi hanno seguito i nostri seminari gratuiti sulla fatturazione elettronica, cosa che 7 anni fa sarebbe stata impensabile. Ecco perché intendiamo proseguire su quella che riteniamo sia la strada giusta, e ancora una volta saremo a fianco delle imprese con l’attivazione di uno specifico Sportello di informazioni e assistenza, nella sede di Via Zarini, a cui potranno rivolgersi le imprese e gli imprenditori cinesi che vorranno conoscere la terza fase del progetto della Regione, ma che soprattutto vorranno essere accompagnati da professionisti seri che svolgeranno azioni di campagna “tutorial” dei controlli assistiti per orientare le imprese al rispetto delle normative”.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments