13 Febbraio 2019

Variante al regolamento urbanistico: approvato l’avvio del procedimento. Tra le priorità la tutela del territorio aperto


Una variante culturale, che tutela cioè le caratteristiche tipiche del nostro territorio”. Così è stata definita dall’assessore all’Urbanistica Francesco Paoletti la seconda variante al piano strutturale e al regolamento urbanistico vigenti, il cui avvio del procedimento è stato approvato nel corso dell’ultima seduta del Consiglio Comunale. “Una variante che non è stata indotta da aggiornamenti o adeguamenti a leggi regionali o statali, ma da una precisa scelta fatta da questa amministrazione fin dalla campagna elettorale – ha proseguito Paoletti -, ossia quella di tutelare le caratteristiche che contraddistinguono il nostro territorio, senza nessun aumento di volumetrie”.

Una variante che è stata suddivisa in tre sezioni: territorio aperto, insediamenti e modifiche normative.

Per quanto riguarda il territorio aperto, la parte definita “culturale”, nell’ottica di tutelare e conservare il patrimonio architettonico storicizzato, ma anche di promuovere lo sviluppo delle attività agricole e delle funzioni a esse connesse, la variante punta a conservare e valorizzare il ricco patrimonio edilizio, a tutelare il paesaggio e a incentivare allo stesso tempo le sinergie in atto tra attività agricole e turismo, con un’attenzione particolare verso il turismo ecosostenibile. “Nella precedente variante era stato fatto un censimento delle case sparse presenti sul territorio aperto, che sono più di 360 – ha spiegato ancora l’assessore Paoletti – ed era stata  introdotta la possibilità di deruralizzarle così com’erano, consentendo anche un loro frazionamento. In questa seconda variante le case censite saranno suddivise in quattro ambiti: quelle segnalate dalla Soprintendenza Archeologica della Toscana e che verranno restaurate; quelle che riteniamo importanti anche se non sono state segnalate dalla Soprintendenza e che andranno in risanamento conservativo; quelle che necessitano di una ristrutturazione leggera e infine le case che saranno oggetto di una ristrutturazione pesante”. Sarà formata una specifica “Guida agli interventi nel territorio aperto” con indicazioni riguardanti tecniche costruttive, materiali e colori, così da garantire la conservazione dei caratteri identitari dell’edilizia rurale del territorio. Nella nuova variante è stata inserita anche la possibilità di fare degli appartamenti che siano però di taglio grande; saranno poi tutelate le aie e quindi le aree di pertinenza delle case coloniche. E’ consentita inoltre, con opportune limitazioni e prescrizioni, la realizzazione di piscine a uso privato anche per i cittadini. Previsti infine alcuni interventi per migliorare la mobilità nel territorio, come la realizzazione di nuove strade e parcheggi.

Sul fronte insediamenti, con la seconda variante sono previste delle modifiche ad alcune aree di trasformazione destinate dal regolamento urbanistico vigente a servizi di uso pubblico. In località Bocca di Stella a Seano, destinata dal regolamento urbanistico vigente ad attrezzature sanitarie, a seguito della decadenza del vincolo idrogeologico sull’area, la nuova variante attribuisce alla zona una destinazione produttiva più grande e modifica anche la previsione per le aree circostanti, con lo spostamento del distributore di carburante e la destinazione delle superfici residue a verde pubblico e parcheggi. Per quanto riguarda piazza San Pietro a Seano, nell’ex Convento delle Suore Mantellate e nell’adiacente struttura scolastica privata ora dismessa, la nuova variante ne propone una riconversione. La lottizzazione “Il Bosco”, grazie alla variante, può essere oggetto di un intervento di edilizia residenziale. L’area a sud dell’abitato di Poggio alla Malva, invece, è destinata a polo sportivo: la nuova variante prevede il reinserimento nel polo sportivo con destinazione a verde pubblico delle aree escluse dalla pianificazione del regolamento urbanistico vigente. Per quanto riguarda la zona ovest di Comeana, l’area sarebbe destinata alla realizzazione di strutture scolastiche a integrazione di quelle esistenti, ma la previsione è esuberante rispetto all’effettivo fabbisogno: la variante modifica dunque questa previsione. Capitolo a parte sul complesso del Santa Caterina, dove è previsto un mix funzionale in base alle indicazioni scaturite dal percorso partecipativo e dal successivo concorso di idee. Infine nel centro di La Serra sarà formata un’area a nord di via Carmignanese adibita ad attività commerciali, e un’area a sud destinata a residenza, parcheggio pubblico e sosta per i bus.

“L’obiettivo di questa seconda variante è quello di proteggere e tutelare il nostro territorio definendo delle regole che impediscono da una parte che questo patrimonio vada in malora, dall’altra evita che si compiano delle forme di speculazione sul territorio, snaturando la sua vocazione agricola – ha concluso il sindaco Edoardo Prestanti -. Per quanto riguarda le aree urbane, invece, non s’interviene sulle volumetrie, ma vengono fatti interventi puntuali di riqualificazione di aree depresse e di zone di interesse pubblico che necessitano di nuovi servizi e opere di urbanizzazione”.

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