19 Marzo 2019

Jury Chechi mette all’asta i suoi trofei per raccogliere fondi e rifare l’impianto elettrico della palestra Etruria VIDEO


Ventinove luglio 1996, Atlanta. In Italia erano le sei del mattino quando, dopo un capolavoro di coordinazione, forza e agilità, il «Signore degli anelli» regalò a tutti gli italiani un’emozione unica: l’oro olimpico. Un giorno che Jury Chechi, nato a Prato e cresciuto nella palestra dell’Etruria, non dimenticherà mai.
È proprio partendo dall’anno delle Olimpiadi di Atlanta, 1996, trasformato in questo caso in 19,96 euro, che partirà la base per l’asta promossa dallo stesso Jury Chechi e in programma per domenica 24 marzo. Alle 10,30 al Centro Pecci, nell’ambito della rassegna «Dov’è la vittoria» organizzata a corredo dell’installazione Triumph di Alexsandra Mir, il ginnasta metterà all’asta circa 200 coppe vinte nel corso della sua lunga ed entusiasmante carriera. L’obiettivo? «Aiutare l’Etruria», risponde il campione. «La struttura versa in una condizione precaria e
la società non ha le forze per procedere da sola. Mi fa piacere, per ciò che ha rappresentato per me e per molti pratesi, dare una mano alla società. Da qui la decisione di mettere all’asta i miei trofei», spiega. E così saranno circa 200 le coppe messe all’asta, escluse ovviamente le medaglie olimpiche e mondiali.
«Ho l’ambizione di rifare l’impianto elettrico dell’Etruria: senza luce i ragazzi non si possono allenare», precisa Jury Chechi. Il ricavato dell’asta servirà quindi per ripristinare l’impianto, il cui costo si aggira intorno ai 3500 euro. La palestra di via Santa Caterina, nel cuore del centro storico, dove ad oggi si allenano una novantina di giovani atleti, versa infatti in condizioni critiche: «L’impianto di illuminazione deve essere rinnovato, il riscaldamento non funziona e l’intera struttura necessita di un consistente intervento di manutenzione – ha precisato Grazia Ciarlitto, presidente della Società Ginnastica Etruria -. L’impianto è di proprietà del Coni e tutte le spese sono a carico nostro. Ma da soli non ce la possiamo fare».
A Prato non esiste un altro impianto dedicato alla ginnastica, da qui l’appello di Ciarlitto: «Mi auguro che le istituzioni e la città più in generale facciano qualcosa per salvare questa struttura, ma soprattutto una disciplina che ha dato lustro alla nostra città e che meriterebbe quindi un impianto dedicato. Grazie a Chechi per aver organizzato questa asta a sostegno dell’Etruria, un buon ambasciatore capace di tenere sempre alta l’attenzione verso uno sport bellissimo. Siamo onorati di sapere che dedica i suoi trofei alla società e ai ragazzi di oggi». Tra le coppe all’asta anche il primo trofeo vinto da Chechi: «Una coppa vinta a una gara regionale, alla quale tengo tantissimo – ha continuato Chechi -. Domenica la metterà all’asta ma la riacquisterò io». E infine un monito: «Mi auguro che la città risponda bene, l’Etruria è una realtà importante per Prato, spero possa continuare ad accogliere e formare tanti giovani atleti».

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