24 Aprile 2019

Pronto soccorso in sofferenza, manca personale medico: concorsi ad hoc e incentivi per superare l’emergenza


Pronto soccorso della Toscana sempre più in affanno, in grave sofferenza di organico: mancano sia medici che infermieri e la situazione, che riguarda anche il resto del Paese, rischia di assumere i contorni di una vera emergenza nazionale.

Per scongiurare la paralisi, la Regione Toscana ha deciso di mettere in campo una serie di misure straordinarie. Se da un lato si lavora per ridurre la quota di accessi impropri (un trend in continua crescita), dall’altro si tenta di correre ai ripari sul fronte del personale. La giunta Rossi ha infatti approvato due delibere: una per reperire nuovo personale medico attraverso concorsi ad hoc, l’altra per destinare incentivi economici al comparto dell’emergenza urgenza.

Tornando ai numeri, a livello toscano si stima un fabbisogno di personale di circa 147 posti di dirigente medico per i servizi di emergenza-urgenza. La cattiva notizia è che neppure gli ultimi concorsi pubblici banditi – sia assunzioni a tempo determinato che indeterminato – basteranno a soddisfare le necessità.

LE PROPOSTE DELLA REGIONE IN DETTAGLIO

Il reperimento di personale medico

A livello regionale è stata rilevato un fabbisogno di personale di circa 147 posti di dirigente medico nella disciplina di medicina e chirurgia d’accettazione per i servizi del sistema di emergenza urgenza regionale. Il 21 novembre 2018 è stato espletato un concorso pubblico unificato per titoli ed esami per il conferimento di incarico a tempo indeterminato per questa disciplina, la cui graduatoria è esaurita.

Per provvedere alla copertura di fabbisogno di personale medico nei pronto soccorso, nel febbraio 2019 Estar ha indetto una pubblica selezione per il conferimento di incarichi a tempo determinato: selezione che è in corso di espletamento, con 19 candidati.

Pertanto c’è il rischio concreto che l’attuale carenza di organico possa causare inefficienze e interruzione di pubblico servizio nel sistema dell’emergenza urgenza regionale. Da qui la necessità di individuare ulteriori soluzioni che consentano di dare risposta alla carenza di personale medico.

Presso la presidenza della Regione è stato costituito un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali mediche per affrontare il problema e dare risposte. Queste le possibili azioni individuate:

– l’indizione di procedure concorsuali per la copertura di posti a tempo indeterminato nei profili di dirigente medico nella disciplina di medicina interna (ed equipollenti), con la clausola della possibilità di assegnazione temporanea al pronto soccorso per un periodo non inferiore a due anni (accompagnato da un periodo di addestramento on th job), e non superiore a tre anni, salvo diversa volontà degli interessati di prolungare la permanenza in pronto soccorso.

– la realizzazione di un percorso formativo regionale, che sarà costituito da una formazione on th job da effettuarsi presso i servizi del sistema regionale dell’emergenza urgenza, rivolto ai laureati in medicina e chirurgia di età non superiore a 35 anni e non in possesso di specializzazione. Il percorso formativo dovrebbe avere la durata di due anni, durante i quali ai partecipanti, reclutati con selezione pubblica, verrà fatto un contratto libero professionale di formazione e lavoro. Per il coordinamento del percorso formativo verrà costituito un board tecnico, la cui responsabilità verrà affidata al direttore del DEU (Dipartimento Emergenza Urgenza) della Asl Toscana centro.

Riconoscimento del valore dell’impegno del personale del pronto soccorso

Il modello di servizio del personale del pronto soccorso comporta un carico di lavoro notturno e festivo più elevato rispetto ad altri settori. Quindi la Regione ritiene necessaria da parte delle aziende sanitarie l’adozione di progettualità a sostegno della professionalità del personale del pronto soccorso, mediante la destinazione di un importo da bilancio. A partire dal 2019 e per tutta la durata della situazione di criticità nel sistema dell’emergenza urgenza, le somme per queste porgettualità saranno messe a disposizione delle aziende del SSR attraverso attribuzioni a valere sul fondo indistinto.

L’importo, che verrà distribuito tenendo conto dei volumi di attività attesi, delle dotazioni di personale dei singoli pronto soccorso e delle tipologie di competenze e funzioni assegnate, verrà destinato al finanziamento di progetti incentivanti per il personale della dirigenza medica e del comparto che opera nel sistema dell’emergenza urgenza, e in particolare nei pronto soccorso della Toscana, che svolga attività assistenziale articolata sulle 24 ore.

Entro 15 giorni dall’approvazione della delibera, per assicurare un’applicazione omogenea delle progettualità incentivanti, verrà costituito un Gruppo tecnico regionale, che entro 60 giorni dalla sua costituzione dovrà procedere alla definizione di un accordo in merito agli importi destinati al finanziamento di questi progetti.

La situazione al Santo Stefano di Prato 

Anche al Santo Stefano si guarda, con timore, a quello che potrà accadere. All’appello mancano ad oggi 4 medici, mentre altri 6 o 7 sono in attesa di lasciare per occupare il posto in altri reparti o ospedali. Una carenza che alla lunga potrebbe mandare in tilt il servizio, considerando che proprio il pronto soccorso pratese, con i suoi oltre 100mila accessi nel 2018, detiene il primato di pronto soccorso più visitato tra quelli dell’Asl Toscana Centro.

Una tendenza che prosegue anche nel 2019: nei soli primi tre mesi di quest’anno si è infatti già superata la soglia del 2018 di oltre 1.700 pazienti. Per il direttore Simone Magazzini la strada intrapresa dalla Regione è quindi necessaria. “Spero possa tamponare questa situazione – commenta Magazzini -. La direzione che si sta seguendo mi sembra quella giusta”. Il direttore approva infine anche un’altra misura in discussione a Firenze: la possibilità di costruire percorsi biennali di formazione interni ai pronto soccorso della Toscana, rivolti a laureati in medicina e chirurgia di età non superiore a 35 anni e non in possesso di specializzazione.

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Stefania
4 anni fa

Secondo me non manca il personale, ultimamente x mia sfortuna ci sono capitata diverse volte, il problema è che è sbagliato il sistema e l’organizzazione di parecchio, ce né tanti che gironzolando senza fare un caz….chiacchiere e cellulare, io lo vieterei a lavorare, a me non lo fanno tenere e non ho a che fare con la salute della gente.