7 Maggio 2019

Il Procuratore Nicolosi: “Nella comunità cinese esiste un tipo di criminalità di stampo mafioso”


La mafia esiste nella comunità cinese e nelle aziende del distretto parallelo?
Era la domanda che ha dato il via al primo confronto organizzato nella nuova sede dell’associazione Pratofutura.
La domanda è stata rivolta anzitutto a Giuseppe Nicolosi, Procuratore della Repubblica di Prato, partendo dall’indagine China Truck.
“Distinguerei due piani – ha affermato il Procuratore –. Uno di illegalità diffusa, di una serie di violazioni delle normative in materia di sicurezza sul lavoro, in materia di fedeltà fiscale e contributiva. L’altro di criminalità organizzata. La qualificazione mafiosa è stata ridefinita dal tribunale del riesame. Tuttavia di là dalla mafiosità, che implica un metodo, quell’inchiesta ha messo a fuoco un’organizzazione che opera per il controllo di determinate attività economiche. Pertanto, pur in senso a-tecnico, penserei che questo tipo di criminalità di stampo mafioso in quella comunità esista”.
Il Sindaco di Prato, Matteo Biffoni, ha chiosato: “Il procuratore Nicolosi ha ragione. Giustamente per il suo lavoro deve comprendere se sussistono o meno le caratteristiche previste dal codice di procedura penale. Detto questo è evidente almeno quell’indagine ha raccontato di un sistema organizzato e ciò ovviamente fa preoccupare e deve far tenere a tutti quanti le antenne molto, molto alte”.
Da parte sua Silvia Bocci, presidente Pratofutura, ha sottolineato: “Un’associazione come Pratofutura che si interessa di economia e di sviluppo economico, non può non fare tutto ciò che è necessario per conoscere e approfondire la realtà in cui opera e soprattutto aiutare le imprese a conoscerla meglio. Anche perché fare impresa crea valore aggiunto soltanto se la si fa nel rispetto della legalità e delle regole. È chiaro c’è una profonda differenza tra illegalità e attività criminosa, che spesso è ricondotta all’attività economica delle imprese, e pertanto intendiamo per quanto possibile fare chiarezza su questi concetti e riaffermare che fare impresa non può prescindere dal rispetto delle norme e dell’etica nell’economia”.

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