9 Agosto 2019

Rapina da 11 mila euro con la tecnica del finto carabiniere: arrestati i tre responsabili FOTO


Sono stati arrestati i tre rapinatori campani che lo scorso 3 maggio, travestiti da carabinieri, avevano messo a segno un colpo da 11 mila euro, portando via i contanti presenti nell’abitazione di un imprenditore cinese. I tre uomini finiti in manette sono Michele Esposito Langella, 60 anni, Giuseppe Riano, 33 anni e Antonio D’Avino 38 anni, tutti originari di Afragola. Le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri, guidato dal maggiore Enrico Vellucci, hanno fatto leva sull’unico errore commesso dai tre uomini, tutti pregiudicati, che non si sono accorti di una piccola telecamera nascosta sopra ad un mobile. La banda si era presentata con una pettorina e una paletta recanti la scritta “carabinieri” e un falso mandato di perquisizione. Al momento dell’accesso, nell’abitazione di via Ugo Foscolo a Galciana era presente la compagna dell’imprenditore, in avanzato stato di gravidanza, assieme ad un amico di famiglia. Alle resistenze opposte da quest’ultimo, che ha maggiore confidenza con la lingua italiana e ha trovato strane le richieste di denaro dei tre soggetti, i malviventi hanno minacciato entrambi con una pistola e hanno iniziato a rovistare nelle stanze per poi fuggire con il bottino, non prima di aver distrutto una telecamera di videosorveglianza. Non si sono però avveduti di una seconda micro-telecamera e proprio grazie a questi filmati, i carabinieri hanno potuto confrontare i volti dei responsabili con quelli presenti nelle banche dati. Un ulteriore riscontro è giunto dal riconoscimento effettuato dalle vittime.

 

I tre trasfertisti della rapina, che hanno ammesso le loro responsabilità, sono stati arrestati ieri nelle loro abitazioni, in collaborazione con i carabinieri di Casoria e Castello di Cisterna. Ancora da chiarire se la pistola utilizzata nella rapina, che non è stata ritrovata, fosse o meno un’arma giocattolo. I tre arrestati si trovano ora nel carcere di Poggioreale, a Napoli. Il colonnello Marco Grandini, comandante provinciale dei carabinieri di Prato, rivolge un appello ad eventuali altre vittime di episodi simili affinchè presentino denuncia.

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