28 Marzo 2020

Coronavirus, al Santo Stefano ancora liberi il 35% dei posti letto per l’emergenza. Ciolini: “Ottima gestione dell’ospedale. E stiamo aiutando Firenze e Pistoia”


“L’ospedale Santo Stefano sta reggendo benissimo l’emergenza coronavirus, dando risposte di cura non solo ai cittadini pratesi, ma anche a quelli pistoiesi e fiorentini. Mantenendo, tra l’altro, ancora un’elevata capacità di potere ricevere ulteriori pazienti”. Il consigliere regionale del Partito Democratico Nicola Ciolini, membro della commissione Sanità, commenta così i numeri della gestione dell’emergenza coronavirus all’ospedale di Prato. I dati del Santo Stefano mostrano che a fronte di una disponibilità di 178 posti letto per la gestione dei pazienti Covid-19, ben il 35% è ancora libero e quindi utilizzabile nell’eventualità di nuovi contagi.

Per dare la misura di quanto Prato stia aiutando le province limitrofe, basta guardare la suddivisione dei posti letto: 78 sono occupati da pratesi, 24 da persone provenienti da Pistoia e 13 da pazienti fiorentini. Il caso più significativo è quello della terapia intensiva dove la metà dei posti sono occupati da pratesi e la restante metà da pistoiesi e fiorentini (e rimangono ancora posti liberi).

“In terapia intensiva – prosegue Ciolini – nonostante la grande collaborazione fra territori abbiamo ancora posti liberi. E qualora ci dovesse essere bisogno possiamo aggiungere altri 13 posti letto. Questo grazie al modo in cui è stato progettato e costruito il Santo Stefano: un ospedale molto flessibile nel suo utilizzo, che permette di modificare la gestione dei posti letto in base alle esigenze e con rapidità”.

Dall’inizio dell’emergenza i casi totali registrati in provincia di Prato sono 171 (aggiornati a ieri sera venerdì 27 marzo): 78 sono i pazienti suddivisi fra terapia intensiva (11), malattie infettive (5), alta intensità di cure (57) e bassa intensità di cure (5). I restanti 71 si trovano in isolamento domiciliare. A questi vanno poi naturalmente sommati quelli che sono guariti e quelli che purtroppo non ce l’hanno fatta.

“Nella gestione di questa emergenza vorrei sottolineare la grande disponibilità, impegno e capacità di tutto il personale sanitario, nessuno escluso, ad adattarsi a quello che stiamo affrontando – conclude Ciolini –. In più va sottolineato anche un altro aspetto importante: l’impianto di aerazione del Santo Stefano che permette il ricambio completo dell’aria in tutti i reparti più volte al giorno. In questo modo abbiamo ambienti più sani e sicuri, e questo rappresenta una garanzia ulteriore anche per chi ci lavora”.

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