26 Aprile 2020

Colpo di scena: il tessile domani riaprirà: “È strategico per le esportazioni”


Il comparto tessile potrà riaprire da domani, lunedi 27 aprile, in anticipo di una settimana rispetto alle previsioni, grazie alla sua ufficiale inclusione tra le imprese strategiche per l’economia nazionale, in quanto ricompreso fra le “attività produttive orientate in modo prevalente alle esportazioni”. La novità arriva da una comunicazione inviata da ministri Roberto Speranza (Sanità), Stefano Patuanelli (Sviluppo economico) e Paola De Micheli (Trasporti) alla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, nella quale forniscono l’interpretazione autentica su quali siano le attività di rilevanza strategica per l’economia nazionale da autorizzare fin da subito se in grado di ripartire – previa comunicazione alla Prefettura – rispettando a pieno le misure anti-coronavirus previste nei protocolli di sicurezza.

Soddisfazione è espressa dal parlamentare del Partito democratico Antonello Giacomelli: “Apprezzo molto che tenendo conto delle nostre richieste il Governo finalmente includa in modo inequivocabile tra le imprese strategiche quelle orientate in modo prevalente alle esportazioni”.  Per il deputato pratese si tratta di “Una risposta importante ed attesa da tutto il distretto tessile”; ovviamente le attività potranno riprendere “assicurando il pieno rispetto delle regole di tutela e sicurezza con comunicazione al Prefetto. Ora viene la parte più difficile, quella di risalire la china. Ma insieme – conclude Giacomelli – ce la possiamo fare”.

Il colpo di scena cambia radicalmente la decisione, stabilita dalla Regione soltanto ieri, di una riapertura parziale, finalizzata alla manutenzione e alla conservazione delle merci; proprio nel pomeriggio odierno erano arrivate le linee guida della Regione. Il pronunciamento dei ministri, dunque, anticipa la ripartenza in generale della manifattura prevista per il 4 maggio.

Da domani, dunque, le aziende tessili, riapriranno a pieno titolo. “La data del 27 aprile, per quanto tardiva e comunicata solo oggi – commenta un comunicato di Confindustria Toscana nord – è comunque preferibile a quella del 4 maggio: i quattro giorni della prossima settimana saranno pur sempre utili alle aziende per riprendere i contatti con la loro clientela e reimpostare il lavoro. Rimane fermo che chi riprenderà l’attività dovrà farlo dichiarando il rispetto le regole sulla sicurezza attualmente in vigore, nazionali e regionali: l’ordinanza della Regione Toscana, per alcuni aspetti più restrittiva del protocollo nazionale, rimane in vigore fino al 3 maggio”.

Per il presidente di  di Confindustria Toscana Nord Giulio Grossi “quella della riapertura di tante aziende già domani è un’ottima notizia, che va nel senso di quanto avevamo chiesto ripetutamente – commenta il presidente -. Certo avremmo preferito una riapertura generalizzata, che non escludesse nessuno: saranno tante le imprese che, con nostro rammarico, dovranno comunque attendere il 4 maggio per riaprire. Ma la prospettiva che si apre con questa novità di oggi è senz’altro molto importante per tanti nostri settori. Il 27 aprile è una data tardiva: troppi danni si sono già prodotti; ma chi ripartirà lo farà con grinta e tanta voglia di recuperare terreno, ferma restando la massima attenzione alla sicurezza”.

Compiacimento viene espresso dal vicepresidente pratese Francesco Marini: “Quella di domani sarà per Prato la giornata decisamente più vivace delle ultime settimane: sarà bello, l’inerzia non è nelle nostre corde. Alcune imprese, di tutti i settori ma per lo più produttori di tessuti e filati e meccanotessili, riapriranno a pieno titolo, con comunicazione alla Prefettura, avvalendosi dell’opportunità offerta dalla circolare ministeriale che definisce come strategiche le aziende prevalentemente esportatrici; assieme a queste, anche le loro rispettive filiere che potranno anch’esse comunicare alla Prefettura la ripresa dell’attività dichiarando la propria natura di fornitori delle imprese esportatrici”.
Spiega Marini: “Ci saranno anche aziende tessili che non rientrano in nessuna delle due categorie, rivolte prevalentemente al mercato interno e non fornitrici di aziende esportatrici, che potranno comunque avere una minima attività per la manutenzione e la conservazione dei materiali e dei semilavorati: sarà infatti in vigore anche l’ordinanza regionale che ha meglio regolato, rispetto al decreto governativo, questo tipo di attività. Insomma – conclude – in un modo o nell’altro domani la vita ricomincia. Non per tutti, purtroppo: qualcuno dovrà attendere il 4 maggio. Ma molti sì, dando il via alla sfida di una ripresa difficile e faticosa, ormai urgentissima.”

 

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