29 Maggio 2020

Alla Villa Del Bello sfida alla crisi con l’agriristorante: attività al via dal 2 giugno FOTO


Un gesto di coraggio e una sfida alla crisi, unite a una grande passione per i prodotti e le eccellenze della Val di Bisenzio e della Toscana. La famiglia Fantini, proprietaria dal dopoguerra dell’azienda agricola della storica Villa Del Bello, ha deciso di far partire, nonostante le difficoltà della Fase 2 e del post emergenza Covid, un’attività di agriristorante nelle luminose scuderie – appena recuperate con l’intervento dell’architetto Simone Ferrantini – e negli ampi spazi esterni del giardino della Limonaia che può ospitare in tutta tranquillità e sicurezza dalle 30 alle 40 persone. Si comincia con il pranzo del 2 giugno, l’agriristorante sarà aperto nei fine settimana, dal venerdì a cena alla domenica a pranzo. L’iniziativa è stata presentata questa mattina da Maurizio Fantini con la moglie Cosetta Blandino e dal sindaco di Vaiano, Primo Bosi. È intervenuto anche l’architetto Simone.

“La partenza di questa attività è un gesto di coraggio ma anche un bel segnale di speranza per affermare che dal territorio e dalle sue risorse si può ripartire per superare la crisi – ha messo in evidenza Bosi – la tenuta Del Bello è un patrimonio ambientale e storico-culturale di tutta la comunità, questa iniziativa contribuisce a valorizzarlo”.

Dietro al progetto c’è una profonda cultura del territorio. La famiglia Fantini è stata, da sempre, tra i protagonisti della grande riscossa della Calvanina, razza tipica della Val di Bisenzio che negli anni Ottanta è stata salvata dall’estinzione: ormai aveva raggiunto il minimo storico di 50 capi mentre lo scorso anno registrava circa 200 capi per la riproduzione e circa 200 vitelli (gli allevatori sono 25). Alla Fattoria Del Bello i capi di Calvanina sono una quarantina, mentre l’azienda si sviluppa su circa 300 ettari di terreno. Ci sono 3 mila piante di olivo e si sta recuperando anche una produzione di frutta antica dalle piante presenti nella proprietà.


E proprio la Calvanina, – con l’olio biologico, il farro e l’orzo della fattoria, gli ortaggi di stagione – sarà uno dei prodotti di riferimento nelle proposte dell’agriristorante che si propone di valorizzare le produzioni locali delle aziende agricole toscane.

In fattoria, del resto, Cosetta Blandino, moglie di Maurizio, trasmette da tempo la conoscenza delle risorse del territorio attraverso le Settimane Verdi estive per i bambini delle scuole elementari. Oggi anche i loro figli Elisa, Federico e Leonardo sono pronti per la nuova sfida: spetterà a loro il compito di coniugare storia e futuro, tradizione e innovazione.

La storia della Villa Del Bello è piena di fascino. La Fondazione CDSE nel volume Antiche villeggiature ha raccontato le sue vicende utilizzando suggestive foto degli ultimi decenni dell’Ottocento che raccontano le vicende familiari di Pietro Del Bello, esponente di una blasonata famiglia fiorentina, diplomatico di carriera a Roma che acquistò la villa, nel patrimonio dei Serviti della Santissima Annunziata, all’asta nel 1867. Pietro, virtuoso del violino, aveva sposato in prime nozze Maria Salerno – da cui ebbe la figlia Assunta – e in seconde nozze la sorella di lei, Enrichetta.  Restano le foto delle loro passeggiate nell’originale giardino Selvatico della villa e dei concerti delle due donne (Enrichetta suonava la chitarra e Assunta il violino). Il repertorio fotografico che resta di quel periodo è straordinario. Lo stesso Pietro, appassionato di fotografia, aveva ricavato una camera oscura all’interno della villa, una delle prime dell’intero circondario pratese.

Alla morte di Pietro, prima della Prima guerra mondiale, le due donne restarono in solitudine. Alla loro morte nella villa – ereditata da familiari che vivevo in Francia – rimase la dama di compagnia di Assunta, Carolina Meinero. Nel dopoguerra venne poi acquistata da Mario Fantini, il padre di Maurizio.

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