4 Giugno 2020

Affitti di capannoni e magazzini, Fiaip: “Imprenditori cinesi più cauti dopo la fine dell’isolamento”


Un “clima attendista a causa del periodo di grande incertezza”. Viene definito così, in un comunicato stampa firmato Fiaip Prato (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), il clima che caratterizza il settore immobiliare relativo alla comunità cinese. “I cinesi hanno chiuso già a gennaio e solo in questi giorni, dopo un mese dall’inizio delle riaperture in Italia, si tornano a vedere nelle loro attività commerciali e per le strade”, spiega il presidente di Fiaip Prato Filippo Mannelli. “Hanno sofferto molto, come noi se non di più – continua Mannelli -. Soprattutto nel settore tessile dal momento che a febbraio, il mese di produzione per l’estate, non hanno ricevuto ordini per cui la loro estate, in pratica, non esiste. O comunque hanno ricevuto delle piccole commissioni che li faranno lavorare al massimo fino a luglio”. Tra le ripercussioni di questa lunga chiusura, anche quelle che si riverberano sul settore immobiliare: “Non possono permettersi di pagare gli affitti sia delle abitazioni che quelli commerciali. Anzi, in questi mesi, nei casi in cui avevano già versato la caparra hanno preferito lasciarla piuttosto che firmare il contratto di affitto. Segno evidente del periodo di incertezza che stiamo vivendo”, dichiara il presidente di Fiaip Prato in un comunicato stampa; al telefono precisa: “Il discorso vale, comunque, sia per gli imprenditori cinesi che per quelli italiani, l’incertezza è per tutti”. Mannelli specifica che Fiaip non è in possesso di numeri né di dati specifici riguardo al fenomeno: “Chi ha restituito la caparra si è reso conto che per il mercato che si prospettava non era più necessario prendere in affitto un magazzino o un capannone. Siamo venuti a conoscenza almeno di tre casi del genere”.

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