2 Giugno 2020

Celebrata la Festa della Repubblica: in 500 alla cerimonia in piazza delle Carceri FOTO E VIDEO


Anche Prato ha celebrato il 74esimo anniversario della fondazione della Repubblica Italiana, con una cerimonia sobria e in versione ridotta nel rispetto delle misure anti-Corinavirus, che si è tenuta stamani in piazza delle Carceri, alla presenza delle massime autorità cittadine, tra cui il vescovo Mons. Giovanni Nerbini.
La cerimonia è iniziata con l’alzabandiera scandito dalle note dell’inno di Mameli. A seguire è stata deposta una corona di alloro al monumento ai caduti, opera di Antonio Maraini, inaugurata nel 1934, che raffigura l’eroismo che conforta il dovere. Poi il neo-prefetto di Prato Lucia Volpe, alla sua prima uscita pubblica, ha reso onore ai caduti, accompagnata dal sindaco Matteo Biffoni e dal colonnello Marco Gandini, comandante provinciale dei Carabinieri. Infine il prefetto ha dato lettura del messaggio del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Alla cerimonia hanno assistito circa 500 cittadini. Presenti anche l’onorevole Antonello Giacomelli (PD) e il senatore Patrizio La Pietra (FdI). Giacomelli, ai microfoni di TV Prato, ha insistito sulla necessità di fare di più a sostegno delle imprese e dei tanti lavoratori che ancora non hanno percepito la cassa integrazione. “Una situazione ai limiti della vergona” ha affermato Giacomelli.

Le dichiarazioni del prefetto Lucia Volpe, del sindaco Matteo Biffoni e dell’onorevole Antonello Giacomelli

Il video della cerimonia

Foto di Alessandro Fioretti

Subscribe
Notificami
guest
2 Commenti
Oldest
Newest Most Voted
Inline Feedbacks
View all comments
Marco Giraldi
Marco Giraldi
3 anni fa

Unità,Responsabilità e Coesione sono le tre parole pronunciate questa mattina dal Capo dello Stato Sergio Mattarella una volta che ha reso omaggio ai caduti deponendo la corona di allora al monumento dell’Altare della Patria in Piazza Venezia insieme al Premier Giuseppe Conte, al Presidente della Camera Roberto Fico, a quello del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati e con la Presidente della Corte Costituzionale Marta Catarbia. Subito dopo si è recato a Codogno un paese in Provincia di Lodi dove è partito il virus del Covid 19 dove è stato accolto dal sindaco Francesco Passerini e dal Governatore della Regione Lombardia Attilio Fontana dove ha fatto visita agli abitanti del paese che sono stati colpiti dal focolaio e li ha richiamato l’importanza dei valori fondamentali che sono stati scritti nella Costituzione perchè l’Italia riparte da li dove tutto è iniziato quattro mesi fa. Per costruire un futuro migliore non possiamo uscire dall’Unione Europea che dal 1957 ad oggi comprende ben 27 paesi e serve una vera unione e forza di collaborazione se vogliamo riuscire a ripartire riscoprendo i vari trattati che sono stati approvati dal 1958 ad oggi compreso quello di Schengen del 1985, di Maastricht del 1992, di Amsterdam del 1997, di Nizza del 2001, di Lisbona del 2009 ecc perchè in essi c’è l’Anima dell’Europa che ci vede protagonisti di una grande nazione anche ora che c’è questa pandemia. Anche Prato ha festeggiato la festa della Repubblica in Piazza delle Carceri alla presenza del Sindaco della Città Matteo Biffoni, del Vescovo della nostra Diocesi Monsignor Giovanni Nerbini, dell’Onorevole Antonello Giacomelli del Partito Democratico e del Senatore Patrizio La Pietra di Fratelli d’Italia. La cerimonia è iniziata con l’Inno di Mameli poi è stato reso omaggio ai caduti di guerra deponendo la classica corona d’alloro ai piedi del monumento ed infine è stato letto il messaggio dal Neo-Prefetto Lucia Volpe che invita a fare i conti con questa cruda realtà in cui bisogna farci i conti però dobbiamo tenere duro se vogliamo ritornare alla normalità di prima e qui mi ricollego alla Seconda Lettera di San Pietro Apostolo tratta dalla Liturgia di Oggi che dice: “Aspettiamo nuovi cieli e una terra nuova”. Inerente la festa di oggi cito la parole dell’allora Premier Democristiano Alcide De Gasperi in cui venne a Prato a tenere un comizio in Piazza del Comune il 30 Maggio 1946 a due giorni dal voto sul Referendum Monarchie e Repubblica e disse: “Ricordatevi che Repubblica vuol dire una maggiore responsabilità da parte del popolo e tenete presente che anche in regime monarchico non si può tornare a forme antiche, a situazioni in cui ci sia, per esempio, una sola persona a decidere la guerra. Sarà il popolo tutto che dovrà avere la responsabilità della guerra. Votate secondo coscienza e non lasciatevi incantare dai partiti che vogliono nascondere dietro la maschera repubblicana i loro fini più o meno dittatoriali”. Questo discorso era stato fatto perchè l’Italia era uscita da una dittatura fascista durata Venti Anni e dalla Seconda Guerra Mondiale durata per Sei Anni. Votando a questo Referendum era come decidere per le sorti del futuro del paese perchè il suddito era diventato cittadino a tutti gli effetti e per la prima volta fu ammesso anche alle donne il diritto di poter votare sempre con coscienza e intelligenza. Col referendum vinse finì la monarchia e l’Italia diventò una Repubblica a tutti gli effetti. Pochi giorni dopo inizierà l’Assemblea Costituente che porterà all’entrata in vigore della Carta Costituzione, della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani e alla Nascita della Comunità Europea

carlo miale
carlo miale
3 anni fa

E’ stata una bella cerimonia, una celebrazione sentita dai partecipanti. E’ stato molto apprezzato il messaggio del Presidente della Repubblica, letto interamente da Sua Ecc il prefetto di Prato, come anche le riflessioni dei successivi relatori, tutti concentrati sulla collaborazione fattiva di tutte le autorità.