6 Luglio 2020

Diffida alla Regione e nuovi esposti a Procura e Corte dei Conti: Mobit prosegue nelle azioni legali sulla gara del Tpl


Una nuova diffida alla Regione e nuovi esposti penali e alla magistratura contabile. Doppia mossa di Mobit nella battaglia legale per la gara da 4 miliardi di euro sul trasporto pubblico locale, che da anni vede contrapposti gli attuali gestori (fra cui Cap) ad Autolinee Toscane, del gruppo francese Ratp. La diffida di Mobit, con le consorziate Cap e Copit, è rivolta alla Regione Toscana, affinchè non compia nuovi atti relativi all’esecuzione del decreto di aggiudicazione a Autolinee Toscane. Una mossa – scrivono gli attuali gestori “per reagire ad ennesimi atti adottati in favore di Autolinee Toscane/Ratp, tali da aumentare considerevolmente il prezzo di aggiudicazione, con aggravio di almeno 100 milioni per l’erario pubblico e in contrasto con le norme di gara”.
Mobit ha deciso di intentare questa ennesima azione dopo aver avuto accesso, quale parte offesa, a parte degli atti dell’inchiesta della Procura di Firenze, che ipotizza i reati di turbativa d’asta, abuso d’ufficio e falso in atto pubblico.
Se la giustizia amministrativa ha finora decretato la legittimità della procedura di gara, respingendo i ricorsi di Mobit, (in ultimo, tre settimane fa, la richiesta di sospensione cautelare dell’affidamento ad Autolinee Toscane), l’inchiesta penale, scaturita oltre un anno fa dall’esposto di Cap e Copit, ha al contrario portato all’iscrizione nel registro degli indagati di due funzionari della regione e 4 membri della commissione di gara.
Indagato anche il presidente della Regione Rossi, accusato di aver commentato l’aggiudicazione ad Autolinee nonostante la gara non fosse ancora terminata. Rossi è subito passato al contrattacco, preannunciando un esposto alla Procura di Firenze contro gli attuali gestori del servizio Tpl, accusati di violazione dell’obbligo della messa a disposizione del legittimo aggiudicatario dei beni necessari per la gestione del servizio pubblico. La Regione, attraverso la propria avvocatura, ha poi citato in giudizio One Scarl-Mobit, attuale gestore del Tpl in Toscana, davanti al Tribunale civile di Firenze per risarcimento danni derivanti da abuso di posizione dominante.
La risposta da parte di Mobit, nei giorni in cui è previsto il passaggio di proprietà dei beni ad Autolinee Toscane, è la notifica della nuova diffida alla Regione, accompagnata da alcuni atti rilevanti dell’inchiesta penale. “A questo punto e con la attuale consapevolezza della situazione – scrive in una nota Mobit – l’ostinazione a procedere con la stipula del contratto di servizio e la estromissione degli attuali gestori (nel caso le accuse si rivelassero fondate, ndr) realizzerebbe l’obiettivo illecito da altri perseguito, assicurando a costoro il profitto dei reati già commessi”.

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