2 Luglio 2020

Il CAI si occuperà della manutenzione dei sentieri in Val di Bisenzio: boom per passeggiate e trekking nel post-Covid


Mai come in questo strano periodo di post-Covid i sentieri della Val di Bisenzio, e in generale di tutta la provincia, sono stati così frequentati. In molti hanno riscoperto il piacere di percorrere a piedi o in mountain bike i boschi e gli innumerevoli percorsi della montagna pratese. Dell’entusiasmo dei pratesi per l’escursionismo sono testimoni i Comuni, che hanno registrato un notevole aumento nelle richieste di informazioni. Da qui la decisione di scegliere un partner come il CAI, che per storia, competenza e numero di iscritti garantisce il totale controllo e l’adeguata fruibilità dei sentieri. D’altra parte anche i canali e i gruppi Social dedicati a passeggiate e trekking del CAI in queste settimane hanno avuto un vero e proprio boom.

È il momento giusto allora per dedicare cure particolari alla rete escursionistica della val di Bisenzio e l’Unione dei Comuni, insieme ai Comuni di Vernio, Cantagallo e Vaiano, stipula proprio in questi giorni la convenzione per la manutenzione dei sentieri della Val di Bisenzio con la sezione pratese del CAI Emilio Bertini.

Questa mattina il presidente dell’Unione dei Comuni della Val di Bisenzio Guglielmo Bongiorno (che è anche sindaco di Cantagallo), il sindaco di Vernio Giovanni Morganti e il presidente del CAI pratese Enrico Lorenzoni hanno presentato i contenuti a Prato a Palazzo Buonamici. Presenti anche Luca Maccioni, responsabile attività forestali dell’Unione dei Comuni e Riccardo Barni del CAI.

“Un risultato importante, che abbiamo pensato e voluto proprio nel momento del massimo interesse per questo tipo di turismo slow, che oggi come non mai appassiona esperti e principianti – hanno detto Bongiorno e Morganti -. Inoltre mettiamo a sistema la manutenzione di vie di comunicazione che a tutti gli effetti sono strade e quindi di competenza pubblica. E dalla nostra vallata passano alcuni dei sentieri più importanti d’Italia, l’ultimo nato è il Sentiero Italia, lanciato proprio dal CAI nazionale che unisce Alpi e Appennini”.

“La durata quinquennale dell’accordo ci permette di organizzare una pianificazione ampia e dettagliata degli interventi di manutenzione – ha aggiunto Lorenzoni – avendo come obiettivo la massima sicurezza per chi percorre la Val Bisenzio”.

LA CONVENZIONE – Per 5 anni il CAI di Prato collaborerà nelle attività di manutenzione di una cinquantina di percorsi per un totale di 237 chilometri esistenti all’interno del territorio della Val di Bisenzio, tra i quali 62 chilometri all’interno della Riserva Acquerino-Cantagallo e dell’area protetta della Calvana. La convenzione prevede, oltre alle attività manutentive ordinarie di rifacimento della segnaletica orizzontale, di sistemazione piano viabile e decespugliamento, anche il rifacimento della quasi totalità dei cartelli, cioè circa 250 segnavia, 80 targhe e 120 pali. Gli obiettivi della convenzione, che prevede un rimborso annuale al CAI di 8mila euro, sono naturalmente legati alla fruibilità della rete dei sentieri. Il lavoro del CAI li manterrà agibili, adeguatamente tracciati con i colori rosso e bianco e segnalati da una cartellonistica omogenea e facilmente identificabile, in modo da garantire la sicurezza degli escursionisti e favorire l’incremento dello sviluppo di un turismo a basso impatto.

CULB ALPINO ITALIANO E VAL DI BISENZIO – Il legame fra Club Alpino Italiano e Val di Bisenzio del resto viene da lontano, furono proprio gli escursionisti del CAI di Firenze a promuovere alla fine dell’Ottocento la vocazione turistica della Valle, organizzando gite ed escursioni delle quali resta una straordinaria testimonianza fotografica. “All’epoca – racconta Riccardo Barni del CAI di Prato – si utilizzavano i tanti sentieri del lavoro, quelli dei carbonai, dei pastori e dei contadini. Dopo la guerra però la montagna è stata trascurata e negli anni ’80 del secolo scorso abbiamo dovuto ricostruire quasi da zero la sentieristica”. Fu allora che a partire dal sentiero 00 dell’Appennino, che da Valibona fino a Reggio Calabria segna la dorsale dell’Italia centro meridionale, furono ritracciati i percorsi assegnando i numeri pari a quelli dalla parte del Tirreno e dispari a quelli dalla parte dell’Adriatico. Così in Val di Bisenzio il sentiero dei Faggi di Iavello porta il numero 10 e la dorsale della Calvana il 20, mentre il percorso Pian della Rasa Monachino ha il numero 19. Nel 1985 comparve anche la prima carta dei sentieri della provincia di Prato, negli anni sono stati pubblicati 3 aggiornamenti. Il prossimo step sarà quello della carta digitale, scaricabile da smartphone.

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Quintino
Quintino
3 anni fa

Che bello!
Auguriamoci non mettano i nastri di plastica sui tronchi d’albero per segnalare il passaggio sul sentiero.
Mi dicono che a Vernio – sul sentiero del Ceraio – ci siano ancora i nastri di plastica dell’anno passato…