Il rammarico di docenti e genitori: nostre richieste inascoltate, senza aumento di organico avremo le «classi pollaio» alle superiori
«A meno di una settimana dall’inizio del futuro anno scolastico 2020-21 dobbiamo tristemente convenire che nulla è cambiato rispetto ai numeri sugli organici di diritto comunicati dall’Ufficio scolastico provinciale di Prato lo scorso giugno per gli istituti secondari superiori». Inizia così la lettera pubblica scritta da docenti e genitori di alunni delle scuole superiori di Prato promotori delle manifestazioni contro le cosiddette «classi pollaio».
Gli autori del comunicato – Pierangela Scarnato (docente del Copernico), Andrea Puggelli (docente del Marconi), Silvia Giagnoni (referente di Priorità alla Scuola), Caterina Ramogida (docente del Buzzi) e Laura Saccardi (psicologa del lavoro e madre di due bambini) – sottoscritto da tantissimi insegnati precari, di ruolo e famiglie, lamentano con rammarico che «a nulla sono valse le proteste civili, chiare e pacate con cui immediatamente abbiamo cercato di farci sentire dalle istituzioni e dagli enti preposti».
Il servizio di Tv Prato sulla protesta del 3 luglio scorso in piazza delle Carceri
La principale richiesta è quella di sollecitare un aumento degli organici delle scuole allo scopo di avere un maggior numero di classi (con non più di 20 ragazzi ciascuna) in modo da scongiurare accorpamenti e la conseguente creazione delle «classi pollaio» formate da 30 e più alunni. Tale sollecitazione non nasce solo dal particolare momento che l’Italia e il mondo stanno vivendo legato al Covid ma anche dal fatto che «le scuole superiori di Prato, tutte, nessuna esclusa, soffrono da tempo un deficit di organico».
«Far finta di nulla – da parte di chi può e deve fare qualcosa concretamente e non a parole per rendere migliori le condizioni di lavoro e di vita all’interno delle scuole – non è un errore: è una colpa!», si accusa nella lettera. I firmatari ringraziano il presidente della Provincia Francesco Puggelli e i suoi collaboratori per essersi reso disponibile ad ascoltare e incontrare docenti e genitori.
La gente e’ buffa: c’è una continua lamentela per l’eccesso di pressione fiscale. In pratica ci si lamenta perché’ si pagano troppe tasse. Con quali soldi pensano vengano poi pagati i neoassunti? Certamente con le tasse dei cittadini. Ed allora o si accettano gli organici che si hanno o là si smette di lamentarci dell’eccessivo carico fiscale
La gente e’ buffa: c’è una continua lamentela per l’eccesso di pressione fiscale. In pratica ci si lamenta perché’ si pagano troppe tasse. Con quali soldi pensano vengano poi pagati i neoassunti? Certamente con le tasse dei cittadini. Ed allora o si accettano gli organici che si hanno o là si smette di lamentarci dell’eccessivo carico fiscale