28 Agosto 2020

Scuola, la Cgil lancia l’allarme: “A Prato mancano 1.500 tra insegnanti e bidelli”


Tra classi sdoppiate a causa del Covid e cattedre rimaste scoperte, le scuole pratesi quest’anno avranno bisogno di un migliaio di docenti in più. Si tratta dell’organico cosiddetto funzionale, volgarmente: i supplenti. Insegnanti aggiuntivi rispetto all’organico di fatto (a Prato già assunto: quasi 300 immissioni in ruolo), che ogni anno servono a garantire il coretto svolgimento delle lezioni, ma che in questo 2020 “pandemico” servono ancora di più, visto che la regola del distanziamento ha costretto i presidi a formare due classi laddove prima ce n’era una. Il Ministero garantirà questo organico aggiuntivo, ma la Cgil regionale ha calcolato che sarà coperto solo l’85% del fabbisogno toscano. “Ad oggi non abbiamo il numero preciso dei docenti che servono perché i dirigenti hanno inviato le loro richieste all’Ufficio scolastico provinciale, ma all’incirca serve un migliaio di insegnanti a Prato – riferisce Filomena Di Santo, segretaria della Flc Cgil di Prato -. Quest’anno abbiamo recuperato 68 posti sull’organico di fatto. E’ sempre poco, a fronte delle 100 che servirebbero in seguito ai passati errori di conteggio, che hanno azzoppato la nostra provincia, ma è già qualcosa. Il vero problema riguarda l’organico aggiuntivo perché è pura utopia pensare che il Ministero invii a Prato tutti e mille i docenti in più di cui ha bisogno, non è verosimile. E allora come si riempiranno quei vuoti? Con le messe a disposizione? Sono ancora molti i nodi da sciogliere”.
Tra i nodi da sciogliere anche quello relativo al personale ATA: per svolgere tutte le pratiche di sanificazione richieste ora nelle scuole, servirebbe almeno il doppio dei collaboratori scolastici attualmente in forza. E ancora, la questione dei soggetti fragili, quei docenti, ma anche custodi, che per patologie croniche rischiano più degli altri stando a contatto con gli studenti. Infine: i docenti dell’organico aggiuntivo saranno attinti soprattutto dalle Graduatorie Provinciali per le Supplenze, le ex terze fasce, e fino all’anno scorso le convocazioni prevedevano grandi assembramenti in auditorium o palestre delle scuole. Impensabili quest’anno. “I primi di settembre come sindacati incontreremo i presidi – continua Di Santo – e in quell’occasione discuteremo delle modalità di convocazione. Le immissioni in ruolo sono state fatte in remoto, ma per le supplenze ci si augura di poter fare convocazioni in presenza, visto che alcuni insegnamenti, come quello dell’Italiano, prevedono la possibilità di scelta tra varie classi di concorso, procedura che viene espletata più facilmente se si ha il candidato presente. Naturalmente verrebbero rispettate tutte le regole relative a distanziamenti e divieto di assembramenti”.

 

LS

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments