18 Settembre 2020

Omicidio-suicidio a La Briglia, in un biglietto le motivazioni del gesto


Il rapporto in crisi e la preoccupazione che la figlia di due anni, con la fine della convivenza, potesse andare a vivere con la mamma. Sarebbero queste circostanze ad aver spinto Leonardo Santini, 50 enne di Vaiano, ad uccidere, ieri mattina la compagna Claudia Corrieri, 38 anni, nella casa dove la coppia conviveva a La Briglia, e a suicidarsi un paio di ore dopo gettandosi dal ponte sospeso sul torrente Lima a San Marcello Pistoiese. Le motivazioni del gesto sarebbero state riportate su un biglietto scritto da Santini, ritrovato dagli inquirenti nell’abitazione della coppia.
Leonardo e Claudia avevano una bambina di due anni, che ieri mattina, prima che si consumasse l’omicidio-suicidio, era stata portata dai nonni paterni.
Ad occuparsi del caso sono stati i carabinieri, che attorno alle 12,30 di ieri a San Marcello Pistoiese, sono intervenuti sul ponte sospeso, dove era stato segnalato uno zaino abbandonato. Il corpo senza vita di Leonardo Santini è stato ritrovato poco dopo nel torrente Lima. L’uomo aveva dei tagli sulle mani ed una fasciatura. Un particolare che ha destato i sospetti dei carabinieri, così come i fazzoletti sporchi di sangue ritrovati nell’auto del cinquantenne.
Dopo alcune ore, i carabinieri di Prato, nel fare accesso alla casa della coppia, hanno ritrovato il cadavere della donna. Sul fatto che si sia trattato di omicidio-suicidio non ci sono dubbi. La donna è stata uccisa con un’arma da taglio, probabilmente un coltello, lo stesso con cui Santini si sarebbe ferito accidentalmente ad una mano. La 38enne, il cui corpo è stato ritrovato per terra in camera da letto, è stata colpita alla gola. Il decesso sarebbe avvenuto sul colpo, ma ulteriori elementi arriveranno dalle autopsie disposte dalla Procura.
Non risultano agli inquirenti denunce per precedenti maltrattamenti in famiglia, né interventi pregressi delle forze dell’ordine per liti tra i due conviventi.
Claudia Corrieri lavorava in una palestra, era insegnante di pilates e di balli caraibici. Leonardo Santini faceva lavori saltuari, con difficoltà maggiori negli ultimi mesi di crisi da coronavirus.
Al Comune di Vaiano non erano giunte richieste di aiuto. Più che alle difficoltà economiche, la tragedia sarebbe imputabile alla perdita di controllo dell’uomo, di fronte alla fine della relazione e al timore di vedersi sottratto l’affidamento della figlia.

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