10 Settembre 2020

Protesta dei docenti precari: “A 4 giorni dall’inizio della scuola, a Prato mancano 1000 cattedre. Assegnazioni in fretta e furia sulla base di graduatorie sbagliate”


A 4 giorni dall’inizio delle scuole, a Prato mancano ancora oltre mille cattedre da assegnare, e in alcuni istituti il numero complessivo delle classi esistenti è superiore a quello dei docenti già certi del posto. Lo denuncia il coordinamento dei docenti precari di Prato, che stamani ha partecipato ad un sit-in di protesta presso l’Ufficio scolastico provinciale di Pistoia (il provveditore è unico per Prato e Pistoia). Oggi a mezzogiorno è scaduto il termine per i docenti precari per presentare, tramite dei moduli da inviare on line, le loro preferenze per le supplenze annuali. A Prato sono state compilate 1700 candidature.
Adesso, in tutta fretta, l’ufficio scolastico provinciale dovrà procedere alle assegnazioni. Un’operazione che gli scorsi anni avveniva in presenza, coinvolgendo i dirigenti scolastici e gli stessi professori, i quali cercavano di assicurare la continuità didattica, ma che quest’anno sarà effettuata senza la convocazione delle parti.

“Le graduatorie sono uscite il 2 settembre e sono piene di errori. Adesso, in fretta e furia, per ottemperare ai diktat del ministero, gli uffici scolastici ci vogliono inserire per forza assegnandoci praticamente a caso nelle classi, sulla base di graduatorie sbagliate e a discapito della continuità didattica, pur di poter dire che le scuole sono riaperte il 14 settembre con tutti gli insegnanti” – afferma Andrea Puggelli, portavoce pratese del coordinamento. “Nella nostra città ci sono scuole che su un fabbisogno di 150 docenti, ne hanno in servizio di ruolo soltanto 35, a fronte di 39 classi esistenti. I dirigenti scolastici hanno formulato gli orari, ma ancora non sanno chi saranno i loro insegnanti. La situazione più drammatica è per il sostegno, dove a Prato mancano 300 cattedre alle superiori e circa 150 alle medie: in questa situazione i ragazzi disabili rischiano di perdere il docente che li ha seguiti negli scorsi anni” afferma Puggelli, che boccia su tutta la linea l’operato della ministra Azzolina: “Ha promesso 84.000 assunzioni per l’inizio della scuola, ma ne sono state fatte soltanto poco più di 20.000, perchè lo Stato da anni non abilita e non fa concorsi e le graduatorie erano per lo più esaurite. Così, a Prato, a fronte di uno stanziamento per assumere 290 insegnanti alle superiori, sono stati immessi a ruolo soltanto 15 docenti. Il passo successivo – continua Puggelli – è stato procedere alle call veloci per sondare la disponibilità di docenti in graduatoria nel Sud Italia a venire ad insegnare al Nord. In tutta Italia soltanto un migliaio di insegnanti hanno aderito, di cui 2 a Prato (ma uno ha rinunciato). Adesso, si annuncia il concorso ad ottobre per assumere insegnanti dall’anno scolastico 2021-2022. Significa che magari dovremo andare a Roma in migliaia a giocarci il nostro futuro in un test a crocette. Ho chiesto al viceministro dell’Istruzione Anna Ascani, negli scorsi giorni a Prato, che cosa succederà a chi dovesse essere impossibilitato a partecipare, perchè in quarantena forzata, per un possibile caso covid a scuola. Ha alzato lo sguardo al cielo e mi ha risposto che gli imprevisti nella vita capitano”.

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