1 Settembre 2020

Tpl, il tribunale di Firenze dichiara inammissibile la causa civile intentata dalla Regione contro One Scarl


Il tribunale civile di Firenze ha dichiarato inammissibile la causa civile intentata dalla Regione Toscana per imporre al consorzio One Scarl (Mobit), attuale gestore del servizio di trasporto pubblico su gomma regionale, il trasferimento immediato degli immobili e dei bus ad Autolinee toscane spa, aggiudicataria della gara. Secondo quanto appreso, il giudice avrebbe dichiarato di non avere titolo per decidere sulla questione, considerata di competenza del giudice amministrativo.
Nel ricorso d’urgenza presentato al giudice civile, la Regione Toscana aveva chiesto la consegna immediata ad Autolinee toscane spa, aggiudicataria della gara, delle chiavi dei bus e degli immobili da parte del consorzio One Scarl, attuale gestore del servizio. Secondo quanto affermato dall’ordinanza firmata dal giudice Ilaria Benincasa tuttavia, la decisione sarebbe di esclusiva competenza del giudice amministrativo, e non di quello civile.

“In relazione alla fattispecie oggetto di controversia – si legge nell’ordinanza – non è configurabile la giurisdizione del giudice ordinario, ma quella esclusiva del giudice amministrativo”, poiché “il caso in esame verte in materia di affidamento di un pubblico servizio”. Inoltre, sottolinea sempre Benincasa, anche ammesso che il giudice civile fosse competente, la Regione Toscana non sarebbe legittimata a promuovere il ricorso, che potrebbe essere avviato solo dal vincitore della gara. Respinta dal giudice anche la richiesta di Autolinee toscane, che aveva aderito integralmente al ricorso della Regione. Pur ammettendo che sulla questione fosse competente il giudice civile, si afferma sempre nell’ordinanza, Autolinee non sarebbe stata legittimata a presentare ricorso d’urgenza, ammissibile solo se avesse dimostrato di stare subendo, a causa del mancato passaggio di consegne, un danno economico grave e tale da non poter essere riparato in un giudizio ordinario. La Regione e Autolinee toscane spa sono state anche condannate in solido a rimborsare le spese di lite per un totale di circa 40mila euro. Soddisfazione per le decisione è stata espressa dall’avvocato Pier Matteo Lucibello, che assiste alcune delle società del consorzio One Scarl.

LE REAZIONI

Sulla causa civile riguardante il trasporto pubblico regionale “la Regione Toscana verificherà le motivazioni in base alle quali il tribunale di Firenze ha detto di non essere competente in materia e si riserva, attraverso la propria avvocatura, di valutare un reclamo al collegio”. Così il presidente della Regione Enrico Rossi. “L’ordinanza del tribunale civile – osserva Rossi – non mette in discussione, anzi conferma, il contratto che è stato stipulato per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale alla società Autolinee toscane, che ha vinto regolarmente la gara”. La Regione “sollecita la società Autolinee toscane ad intraprendere tutte le iniziative per rientrare in possesso dei beni e dei depositi per iniziare il servizio. Il governatore osserva poi che “stiamo perdendo altro tempo, con un ulteriore aggravio dei costi, a causa dell’atteggiamento ostruzionistico del raggruppamento Mobit. In tempi come questi poter disporre di 2 milioni di risorse in più ogni mese sarebbe utilissimo, vista la necessità di ampliare i servizi a favore dell’utenza scolastica, in occasione della riapertura delle scuole”. Per questo Rossi auspica che “quanto prima si giunga alla definizione del contenzioso”.

“Il consorzio One e le aziende consorziate hanno appreso con soddisfazione e la decisione del Tribunale di Firenze che ha respinto il ricorso d’urgenza proposto dalla Regione Toscana.
Secondo il Tribunale è inammissibile la richiesta formulata al giudice ordinario dalla Regione di mettere a disposizione di Autolinee Toscane i bus e gli immobili necessari allo svolgimento del servizio” si legge in una nota diffusa dal consorzio.
“Il Giudice, Dr.ssa Ilaria Benincasa, accogliendo le eccezioni formulate dai legali del consorzio One, ha ritenuto non sussistere la giurisdizione del giudice ordinario, né il diritto di agire in capo alla Regione Toscana per la richiesta di messa a disposizione dei beni e comunque non sussistere alcun pericolo imminente e irreparabile per adottare il  provvedimento di urgenza” prosegue il consorzio, secondo il quale “viene respinta così l’ennesima forzatura operata dalla Regione Toscana volta a realizzare il passaggio dei beni ancor prima che il Consiglio di Stato si pronunci sull’aggiudicazione ad Autolinee Toscane all’udienza fissata per il prossimo 8 ottobre”. One rinnova l’appello “al buon senso e al rispetto del principio di buona amministrazione: si attenda la conclusione dei procedimenti pendenti senza operare altre forzature. Si privilegi la continuità del servizio predisponendo un atto d’obbligo plurimensile che agevoli l’ordinato avvio delle scuole nel momento più complicato dal dopoguerra a oggi. Ove ciò non avvenisse, e la Regione proseguisse sulla incomprensibile strada fin qui seguita, One e le sue consorziate, molte delle quali aziende di proprietà dei Comuni toscani, continueranno a difendere i diritti e gli interessi della collettività” conclude la nota.

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