23 Ottobre 2020

Confesercenti Prato: “La somministrazione non può farsi carico da sola della crisi, subito interventi economici”


«Chiediamo di rendere disponibili da oggi nuovi aiuti economici», dichiara il Renzo Bellandi Presidente provinciale FIEPET-Confesercenti Prato. «Interventi di sostegno certi, rapidi e adeguati, destinati alle imprese che entrerebbero in crisi per effetto delle restrizioni. Occorre agire sui costi fissi, come affitti, Tari e Cosap. Le imprese, bar e ristoranti di Prato, si stanno comportando in maniera molto corretta, e questo atteggiamento è stato riconosciuto anche dalle istituzioni. Stiamo combattendo la stessa battaglia ed ora che siamo entrati nella fase più critica occorre stringere una forte collaborazione per tutelare la salute di tutti ed evitare la chiusura degli esercizi. Ma occorre che tutti abbiano l’esatta consapevolezza delle enormi difficoltà che attraversano le piccole imprese del territorio e le preoccupazioni per il prossimo futuro – spiega Bellandi – una situazione molto complessa che con questa nuova ondata rischia di diventare letale per tantissime imprese che già prima del coronavirus erano in enorme difficoltà. Noi di Confesercenti abbiamo chiesto e continueremo a chiedere, allo Stato la sospensione del pagamento di fitti e tasse e di ogni atto o processo aperto nei confronti delle imprese. Se non c’è economia non c’è possibilità di pagare fitti e le tasse. Bene i controlli contro gli assembramenti ma no alla chiusura dei bar e ristoranti. Chiudere le attività commerciali equivale a dire che il commercio paga il deficit del Paese. Lo Stato che chiude, limitando e ostacolando ulteriormente la ripresa della nostra economia, deve assumersi questo peso, aiutando le imprese, con dilazioni, sospensioni o annullamento di alcuni tributi e dei fitti. Non può imporre le chiusure e nel contempo girarsi di spalle rispetto alle esigenze e difficoltà economiche delle aziende. Le scelte saranno anche obbligate per tutelare, giustamente, la salute collettiva, ma così stanno massacrando l’economia. Occorrono immediatamente misure di sostegno a livello locale, con una particolare attenzione sui tributi comunali e, in particolare, sulla TARI e a livello regionale e statale con ulteriori contributi a fondo perduto. Solo in questo modo potremo evitare di perdere migliaia di imprese e, conseguentemente, di posti di lavoro. In caso di nuovo lockdown che ci permettono almeno di fare il take away è la consegna a domicilio. Stiamo inoltre ancora aspettando ancora i 2500 Euro a fondo perduto promessi nel dpcm di agosto ci hanno ridotto il credito di imposta dal 60 al 9% per l’acquisto dei dispositivi per mettere in sicurezza i locali e la regione Toscana non ha stanziato un euro per la ristorazione».

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