29 Ottobre 2020

Il governo chiude i circoli, scatta la mobilitazione fra i presidenti: “Basta disparità. A rischio la storia di un intero movimento” FOTO e VIDEO


E’ un misto fra rabbia, amarezza e preoccupazione per il futuro quello che si vive in queste ore fra Acli, Arci, Mcl e Anspi dopo la chiusura totale dei circoli disposta dal Viminale. Allo stop già imposto a tutte le attività collaterali, come corsi di lingua, ballo e intrattenimento, si è aggiunta anche l’ultima circolare del ministero dell’Interno che ha sancito il divieto pure all’esercizio di somministrazione di bevande e alimenti ai soci. Di fatto quindi i circoli resteranno chiusi almeno fino al 24 novembre.

I vari presidenti si appellano alla Regione, chiedendo un intervento di Giani per salvaguardare almeno la parte legata alla somministrazione, equiparando i circoli a bar e ristoranti. “La chiusura totale è un grande problema – commenta il presidente provinciale delle Acli, Agostino Mazzella – In questo modo si penalizza tutto il territorio che non può più contare su un fondamentale presidio sociale” conclude Mazzella.

L’Arci provinciale sta invece preparando una manifestazione di protesta in centro storico in vista del weekend. Un modo per tenere alta l’attenzione sulla chiusura dei circoli e per chiedere al governo di essere inseriti all’interno delle attività beneficiarie dei ristori.

Alla chiusura si sono adeguati anche i circoli Anspi, come quello della Sacra Famiglia, che in quanto ente morale poteva restare aperto ma che, come spiega il presidente Piero Doni “si è allineato a malincuore alla chiusura di tutti gli altri circoli”. “Anche noi – dice Doni – vogliamo fare la nostra parte per evitare che il contagio possa diffondersi ulteriormente” conclude.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments