6 Ottobre 2020

Moderna, colorata e accogliente: inaugurata la nuova sede di “Modi di dire”


Nuova sede per «Modi di dire», la fondazione che da oltre dieci anni offre percorsi di logopedia e di Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA). Da via Casella la fondazione si è infatti spostata nelle vicinanze del centro storico, in via Simintendi 15. Una struttura più ampia, moderna e colorata, capace di garantire alti livelli di qualità e accogliente. Nei giorni scorsi il taglio del nastro.
«Siamo orgogliosi di poter finalmente entrare nella nuova sede – ha detto la presidente di Modi di Dire, Camilla Ricci -. Il progetto ha preso vita quattro anni fa, quando ci siamo resi conto che gli spazi di via Casella non erano più sufficienti per garantire un’ottimale erogazione dei servizi. Abbiamo cercato a lungo una struttura che potesse rispondere a tutte le nostre esigenze, lo scorso febbraio abbiamo finalmente acquistato l’immobile e sono iniziati i lavori. Il nostro obiettivo, oltre che alzare la qualità dei servizi offerti e lavorare con la Asl per ridurre le liste di attesa, è sfruttare questi ampi spazi per accogliere la nostra comunità di ragazzi che, con le rispettive famiglie, rappresentano il vero cuore pulsante della Fondazione».

Il nuovo fondo, di circa 450 mq, è diviso in otto ambulatori per attività di logopedia e CAA, due stanze per neuro e psicomotricità ed una stanza sensoriale. La sua caratteristica innovativa è la tecnologia SHX, che permette di creare ambienti virtuali interattivi, configurabili di volta in volta in base alle esigenze e agli obiettivi terapeutici di ciascun utente. «Quando si inaugurano spazi come questi vuol dire che c’è una richiesta, un bisogno di un certo tipo di assistenza alla cittadinanza – ha aggiunto il sindaco Biffoni -. Questo per un amministratore fa scattare un campanello d’allarme. Dall’altra parte c’è la soddisfazione di vedere un risposta, una reazione di qualità e fatta con passione».

Lo staff di Modi di Dire è giovane e molto preparato e non si è mai fermato nemmeno in piena emergenza sanitaria. Anzi, ha portato avanti le attività terapeutiche anche durante il lockdown, sperimentando la «teleriabilitazione», ossia sedute di logopedia o CAA in videochiamata, alla presenza dei genitori e grazie alla stretta collaborazione fra operatori e famiglie dei giovani pazienti.

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