19 Ottobre 2020

Nuovo Dpcm, stretta sulla movida: scontro sindaci-Governo sulle chiusure di strade e piazze. Biffoni: “Norma inattuabile” VIDEO


Attività di ristorazione consentita dalle 5 alle 24 con consumo al tavolo e con non più di 6 persone per tavolo; per bar, pub e altri locali la somministrazione in piedi e all’esterno si interrompe alle 18, dopodiché sarà possibile soltanto il consumo al tavolo; obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale. E soprattutto una sorta di “coprifuoco” in piazze e vie, dopo le 21, di fronte ad eventuali rischi di assembramenti. Sono alcune delle principali novità previste dal nuovo Dpcm del governo Conte con il quale si introduce anzitutto una nuova stretta alla movida. Sul tema del “coprifuoco” anti-Covid è scontro tra sindaci e Governo. Inizialmente il premier Conte, nel corso della conferenza stampa di ieri sera, aveva attribuito ai primi cittadini il compito di decidere in quali casi applicare il provvedimento. L’Anci ha rimandano la palla al Governo accusandolo di “scaricare sulle spalle dei sindaci la responsabilità del coprifuoco agli occhi dell’opinione pubblica”. E anche se nel testo finale del Dpcm è scomparsa la parola “sindaci”, sulle chiusure anti-movida la polemica continua a tenere banco anche perché il cambiamento ha generato confusione. La competenza dovrebbe restare dei sindaci col supporto però dei prefetti.

“Laddove si rivelassero condizioni di urgenza, nell’arco di 24 ore si può far anche l’ordinanza di chiusura, ma è chiaro che non vanno tralasciati una serie di passaggi, non ultimo quello che, quando un provvedimento riguarda un esercizio, va notificato”. Lo ha detto all’ANSA il sottosegretario all’Interno con delega agli Enti Locali, Achille Variati, commentando le misure introdotte dal Dpcm. “Essendo una motivazione di natura sanitaria – ha aggiunto Variati – il Prefetto non ha una capacità di emettere l’ordinanza ma di attuazione di quest’ultima. Il sindaco fa l’ordinanza e lo strumento è il Comtato di ordine e sicurezza pubblica, che supporterà, motiverà e accompagnerà il sindaco sull’opportunità di emettere il provvedimento da lui firmato”. Per emettere ordinanze di chiusura come quelle previste nel Dpcm “bisognerà sentire anche l’Asl, che potrà essere invitata dal Prefetto al Comitato per l’ordine pubblico, per portare tecnicamente il pensiero della sanità locale. Sicuramente verranno valutate anche le relazioni delle forze dell’ordine stilate a seguito delle loro verifiche in quei luoghi dove eventualmente dovessero verificarsi assembramenti” ha aggiunto il sottosegretario Variati.

Biffoni: “Provvedimento inattuabile per i sindaci. Scorrettezza al leale rapporto fra Istituzioni”

“La norma che dà ai sindaci certe responsabilità non è mai stato oggetto di discussione al tavolo delle decisioni col governo: così com’è stata annunciata è assolutamente inattuabile, è una scorrettezza al leale rapporto fra Istituzioni”. Così il presidente dell’Anci Toscana e sindaco di Prato Matteo Biffoni in merito alle misure previste dal nuovo Dpcm. “Da presidente dell’Anci Toscana e da sindaco di Prato – aggiunge Biffoni – dico che non può funzionare: non abbiamo le forze sufficienti, non abbiamo i ristori economici, la norma non funziona dal punto di vista delle geografie della città. Chiediamo subito la riapertura del tavolo di confronto”. “Abbiamo visto che il governo ha già depurato l’indicazione dei sindaci dalla normativa, ma non funziona lo stesso – osserva ancora Biffoni -. C’è da chiarire chi fa cosa come e non certo scaricare la responsabilità sui sindaci che già rispetto a tanti altri se ne prendono di più”. Per il presidente di Anci Toscana, “ci vuole una cornice d’intervento, così invece rischiamo semplicemente un travaso dei contagi. Ci vuole una linea nazionale per intervenire su situazioni specifiche tramite i comitati provinciali per l’ordine e la sicurezza. In questa situazione potremmo al contrario assistere ad una transumanza dei ragazzi nei territori della Toscana senza nessun tipo di controllo, rischiando senza senso di far solo male alle attività economiche”. Di seguito l’intervista rilasciata stamani dal sindaco Matteo Biffoni.

Di parere diverso la consigliera comunale del Movimento 5 Stelle, Silvia La Vita. “E’ inaccettabile la protesta del sindaco Matteo Biffoni contro il nuovo DPCM che affida ai sindaci la facoltà di chiudere piazze vie a rischio assembramenti dalle ore 21” afferma La Vita. “Se Conte avesse deciso misure stringenti omogenee su tutto il territorio nazionale si sarebbe urlato alla dittatura. Se come appunto prevede la legge si chiede ai sindaci che conoscono bene il loro territorio di assumersi delle responsabilità e intervenire a tutela della salute della propria comunità, allora si arrabbiano urlando allo scaricabarile” aggiunge La Vita, secondo la quale “piuttosto che polemizzare”, Biffoni dovrebbe fare “un’attenta valutazione del rischio che la nostra città corre” e “scegliere la strada migliore per contenere i contagi, che purtroppo sono in vertiginosa crescita ormai da due settimane”.
Sempre secondo la consigliera pentastellata, il sindaco dovrebbe “assumere decisioni utili per la collettività ma che possono risultare non appropriate per qualcuno, come ad esempio quella di inviare controlli e far emettere sanzioni, che, ricordiamo, in questi mesi a Prato sono stati pari a zero.”

Le altre novità contenute nel Dpcm

Restano aperte per adesso palestre e piscine che però avranno sette giorni di tempo per adeguare i protocolli e verificarne il rispetto. Altrimenti le strutture verranno chiuse. Sale giochi e bingo sono consentite dalle 8 alle 21. Sono vietate le sagre e le fiere locali e vengono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza.
Per quanto riguarda le scuola è confermata l’attività in presenza, ma per le scuole superiori viene incentivata la didattica “mista”. In particolare alle classi del triennio delle superiori viene concessa una maggiore flessibilità nell’organizzazione dell’attività didattica, con un incremento del ricorso alla didattica integrata, dunque anche a distanza. Inoltre è prevista una rimodulazione degli ingressi (comunque non prima delle 9) e delle uscite delle scuole, anche con eventuali turni pomeridiani al fine di limitare il rischio caos nelle ore di punta. E sempre per alleggerire il peso sul trasporto pubblico viene ulteriormente incrementato lo smart working che arriva al 75% per la pubblica amministrazione.
Infine lo sport. Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni riguardanti gli sport individuali e di squadra riconosciuti di interesse nazionale e regionale dal Coni. Per quanto riguarda il calcio al momento sembrano confermati tutti i campionati dilettanti fino alla Seconda categoria e i tornei giovanili regionali.

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments