29 Ottobre 2020

Sondaggio di Confartigianato tra i propri associati: “Dateci protocolli più severi ma lasciateci lavorare”


Adottare protocolli anche più stringenti e severi di quelli attuali ma in questo ambito permettere lo svolgimento delle attività. È questa l’indicazione che emerge da un sondaggio effettuato da Confartigianato Imprese Prato tra gli associati attraverso i propri social. Se infatti il 60% di coloro che hanno risposto ritengono “esagerate” le misure restrittive contenute nell’ultimo Dpcm, il 56% è tuttavia convinto che debbano essere adottati protocolli più severi per garantire la sicurezza delle persone ma al tempo stesso dare alle imprese la possibilità di continuare a esercitare la propria attività.
“Come sempre noi sosteniamo che prima di adottare misure calate dall’alto sarebbe utile ascoltare chi opera sul campo, recependone le problematiche ma anche le proposte. Per questo abbiamo pensato a coinvolgere i nostri associati su questo tema”, spiega il presidente di Confartigianato Imprese Prato Luca Giusti, che non nasconde la sua forte preoccupazione per gli scenari che potrebbero aprirsi se si dovesse arrivare anche in Italia a un nuovo lockdown, in particolare per l’attività manifatturiera. E riguardo alle misure previste dall’ultimo Dpcm valuta possibili alternative.

“Nei mesi scorsi molte imprese, a cominciare da bar e ristoranti, hanno dovuto sostenere impegni economici per adeguarsi alle normative di sicurezza per poi vedersi chiudere nuovamente. Da qui la riflessione: o queste misure imposte non garantivano la sicurezza ed erano quindi sbagliate o è sbagliato oggi chiudere i locali nonostante gli adeguamenti – prosegue Giusti – Credo che un’alternativa valida, che emerge anche dal sondaggio, sarebbe quella di adottare, dove possibile, protocolli più stringenti lasciando tuttavia aperte le attività anche la sera. Penso ad esempio all’obbligo di prenotazione e registrazione dei clienti e ad un maggior distanziamento dei tavoli. Il tutto garantito da controlli costanti e severi. Anche perché se l’obiettivo è quello di evitare gli assembramenti, la strada giusta non è colpire gli esercenti che assicurano il rispetto delle norme di sicurezza quanto piuttosto quei cittadini che mostrano di non avere senso di responsabilità. Per quanto riguarda poi i ristori, voglio dare per scontato che debbano essere adeguati e tempestivi. Altrimenti rischiano di essere inutili o arrivare troppo tardi. Confartigianato è in prima linea sia a livello confederale per vigilare sulle mosse delle istituzioni nazionali che a livello provinciale, dove ci poniamo come soggetti attivi offrendo il nostro contributo agli enti locali. E ovviamente come sempre siamo a fianco delle nostre imprese a cominciare dall’offrire loro un’informazione puntuale e soprattutto corretta, in un periodo in cui la fake news circolano incontrollate causando spesso confusione e incertezza se non panico”.

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