10 Novembre 2020

395 infortuni sul lavoro da Covid a Prato e tre decessi, i sindacati scrivono al prefetto: “Tutelare la salute nelle imprese”


Prato con 395 denunce (incidenza sul totale del 13%) è la seconda provincia toscana per infortuni sul lavoro da Covid-19, e la prima per infortuni con esito mortale: 3 su 8. I dati Inail, riferiti al periodo  gennaio-settembre 2020, hanno spinto Cgil, Cisl e Uil Prato, a chiedere un incontro “urgente” al prefetto Lucia Volpe. 

Nella lettera firmata da Lorenzo Pancini, segretario generale Camera del Lavoro, Erika Caparrini, segreteria Cisl Firenze-Prato, e da Rodolfo Zanieri, coordinatore territoriale Uil Prato, si chiede al rappresentante periferico del governo una valutazione della situazione “consapevoli che tutelare la salute dei lavoratori e delle lavoratrici significa garantire quella di tutti i cittadini del nostro territorio”.

Nel documento inviato in Prefettura, sono riportate cifre che preoccupano non poco Cgil, Cisl e Uil. Prato – scrivono i sindacalisti – «nel pieno della seconda ondata pandemica (…) sta manifestando preoccupanti indicatori di contagio e palesi criticità nel sistema pubblico di risposta all’emergenza, a partire dal sistema di tracciamento dei contatti». 

Ed ecco i numeri messi nero su bianco da Pancini, Caparrini e Zanieri nella missiva partita verso la prefettura: «Ad oggi Prato, con 2.194 casi ogni 100.000 abitanti, resta la provincia toscana con il più alto tasso di contagiosità. A livello regionale la media si attesta sui 1.748 casi ogni 100.000 abitanti. Nell’area Covid dell’ospedale Santo Stefano risultano ricoverati 138 pazienti, mentre 25 sono i degenti in terapia intensiva su 28 posti letto disponibili».

«Nel riaffermare – scrivono ancora i tre sindacalisti – che i lavoratori e le lavoratrici stanno garantendo la tenuta economica e sociale del Paese, in questo momento di grave emergenza, è assolutamente necessario che vengano messe in campo tutte le azioni a tutela della salute e della sicurezza nelle imprese e nel territorio, con l’imperativo “la salute prima di tutto!”».

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