26 Novembre 2020

Biffoni: “Bene i ristori per chi è chiuso, ma serve un intervento del governo per il distretto tessile”


Da un lato la necessità dei ristori immediati per le attività costrette a chiudere nel rispetto delle norme anti contagio, dall’altra la richiesta di un intervento importante per i settori messi in grave crisi dalle conseguenze della pandemia, prima fra tutte il crollo delle esportazioni. Sono questi i due punti centrali delle richieste che il sindaco Matteo Biffoni rivolge direttamente alla Regione Toscana e al governo per la città di Prato e il suo sistema produttivo.

I numeri sul terzo trimestre dell’Osservatorio della crisi pandemica nella provincia di Prato – rapporto del Laboratorio di scienze del lavoro del Pin e di Cgil Prato – parlano chiaro: “La contrazione della produzione industriale è più forte rispetto alla media regionale per la natura del distretto e ha come conseguenza una perdita di fatturato e una emorragia di posti di lavoro – sottolinea Biffoni – che rischia di aggravarsi nei prossimi mesi quando finiranno i sussidi e non ci sarà più lo scudo del blocco dei licenziamenti. Questo non possiamo permettercelo: il lavoro deve essere tutelato in tutti i modi e non è procrastinabile un concreto intervento importante di livello regionale e nazionale per sostenere il sistema economico della nostra città”.

“Era facile prevedere che la pandemia avrebbe scaricato i propri effetti negativi su un distretto come il nostro e conseguentemente, sui posti di lavoro, ma certo fa una certa impressione leggere i dati che vediamo. E’ altrettanto evidente che tutto il nostro sistema economico, a partire dal distretto tessile, necessita di interventi sostanziali per far fronte al crollo legato all’emergenza sanitaria – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni -. Accanto ai sacrosanti ristori per le attività che hanno abbassato il bandone come previsto dai decreti che si sono succeduti in questi mesi, ci sono molte attività che pur continuando a lavorare, hanno subito un calo drastico del proprio lavoro e la preoccupazione maggiore è quella legata all’intera filiera del distretto tessile, per il quale le esportazioni sono fondamentali. Ho condiviso questa posizione al tavolo con le associazioni datoriali, i sindacati e la Prefettura”.

Biffoni rilancia guardando alla fase post-Covid: “Come ho già fatto presente alle categorie economiche è urgente un tavolo di lavoro condiviso che ci permetta di mettere nero su bianco le idee che questa città ha per la fase della ripresa – ribadisce il sindaco -. La politica potrà e dovrà farsi tramite delle richieste al Governo, recependo le indicazioni dei soggetti economici su quali ambiti è urgente investire, quali saranno le scommesse da fare per il futuro, quali le priorità da affrontare. Dobbiamo essere pronti da subito, altrimenti questa sfida difficilissima ci vedrà partire senza gli strumenti necessari e ci farà ancora più male”.

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