9 Novembre 2020

Cinque anni fa Papa Francesco a Prato: il ricordo del vescovo emerito Agostinelli e del sindaco Biffoni VIDEO


Il 10 novembre 2015 Papa Francesco era a Prato: una visita che il Santo Padre ha fatto prima di recarsi a Firenze, al Convegno Ecclesiale della Chiesa italiana. Abbiamo chiesto di consegnare un ricordo di quello storico giorno a monsignor Franco Agostinelli, vescovo emerito di Prato e considerato il principale artefice della visita, e al sindaco di Prato Matteo Biffoni. Ecco cosa ci hanno raccontato:

 

 

Nel video qui di seguito alcuni passaggi del discorso pronunciato da Papa Francesco dal pulpito di Donatello:

 

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Marco Giraldi
Marco Giraldi
3 anni fa

Martedì 10 Novembre 2015-Martedì 10 Novembre 2020 e sono passati cinque anni dalla visita pastorale di Papa Francesco seppure sia stata una visita lampo nella Prato che da sempre ha speso le sue energie lavorando in quanto “Capitale del Tessile” come della cultura, solidarietà e fede. Quel giorno me lo ricordo come fosse ieri anche se tutto iniziò il giorno avanti con una veglia di preghiera nella Chiesa di San Francesco organizzata dalla Pastorale Giovanile guidata dall’allora direttore Don Alessio Santini attualmente parroco di San Pietro a Grignano, da altri confratelli sacerdoti e dall’allora Monsignor Franco Agostinelli. Non presi parte alla veglia perchè bisognava andare prima delle 20:00 perchè poi chiudevano bloccavano tutto così andai direttamente il giorno dopo in Piazza San Marco insieme ai volontari e malati della Sottosezione UNITALSI dove era stato messo uno schermo così da poter vedere tutto a cominciare dal suo arrivo alle 07:45 presso lo stadio “Lungobisenzio” dove fu accolto da Monsignor Franco Agostinelli, dal sindaco Matteo Biffoni, dall’allora Prefetto Maria Laura Simonetti e dal parroco nonchè arciprete della Basilica di Santa Maria delle Carceri Monsignor Carlo Stancari in quanto “Segretario della Visita del Papa” cosa che fece anche quando venne San Giovanni Paolo II il 19 Marzo 1986. Una volta arrivato salì sulla papa mobile per dirigersi alla volta di Piazza del Duomo e durante il tragitto passò da Piazza Mercatale e quindi ebbi modo di vederlo passare anche se non si fermò. Proseguì il tragitto lungo Viale Piave per dirigersi verso le vie del centro storico salutando il popolo pratese fino ad arrivare in Piazza del Duomo dove salutò i preti stranieri e poi arrivò nella Cattedrale dedicata a Santo Stefano nostro patrono dove fu salutato dal vescovo emerito Monsignor Gastone Simoni, dalla Signora Lina la mamma di Monsignor Agostinelli, dal clero pratese e dai rispettivi seminaristi, dalle monache benedettine del monastero di San Clemente e da quelle domenicane del monastero di San Vincenzo Ferreri, dai malati della Fondazione Santa Rita, dai membri delle corporazioni lavorative e dei rispettivi sindacati e dal alcuni membri del consiglio comunale e regionale come da alcune associazioni e movimenti di volontariato cattolici e laici. Successivamente sostò per un momento in preghiera presso la Cappella del Sacro Cingolo la famosa “Cintura della Madonna” custodita in città dal 1141 ed infine andò sul Pulpito del Donatello dove prese la parola Monsignor Agostinelli ringraziando il Santo Padre di essere presente in mezzo a noi seppure velocemente perchè poi doveva andare a Firenze per il convegno eucaristico dove avrebbe celebrato la Santa Messa presso lo stadio Artemio Franchi nella zona fiorentina di Campo di Marte. Dopo il discorso del vescovo prese la parola il Papa iniziando con queste semplici parole: “Cari fratelli e sorelle buongiorno. Sono venuto come un pellegrino di passaggio, poca cosa ma almeno la volontà c’è”. Nel suo discorso ricordò quello che aveva ricordato il suo predecessore ovvero che comune e diocesi sono cresciuti insieme nella storia della fede e della tradizione cristiana. Il Sacro Cintolo non è una semplice cintura mariana ma esso è un vincolo di comunione fraterna in ricordo di quando Gesù lavò i piedi ai suoi discepoli cingendosi la veste ai fianchi per darci l’esempio che come lo aveva fatto lui così lo facessimo noi. Citando la lettera di San Paolo agli Efesini si soffermò su quel punto in cui egli dice: “State con i fianchi cinti con la verità, rivestiti con la corazza della giustizia” tutto questo per invitarci ad essere pronti ad affrontare i nemici del maligno. Toccò anche il tema del lavoro perchè non venga mai meno in quanto è un diritto che tutti ne devono beneficiare perchè da dignità e ci ricordò di essere sempre di più una chiesa in uscita che sa andare in quei punti dove la gente è lontana da Dio per portare anche a loro la buona notizia. Nei momenti di tristezza e sconforto bisogna invocare l’aiuto di Maria che ci aiuta visto che Prato è detta la “Città di Maria” e suo figlio Gesù non tradirà mai le nostre attese seminando nei nostri cuori una speranza che non delude. Alle ore 09:00 uscì dalla Cattedrale, riprese la papa mobile facendo il percorso iniziale che lo riportò allo stadio dove c’era l’elicottero che lo aspettava per Firenze. A distanza di cinque anni lo ringrazio ancora per essere venuto in mezzo a noi perchè la sua parola seppure non risolva tutti i problemi presenti in città ci trasmette una forza maggiore per non arrendersi e se un giorno decidesse di tornare da noi quando rallenterà questa pandemia è sempre il benvenuto visto che il suo predecessore è stato in questa bella Toscana per ben nove volte dalla prima visita fatta a Siena il 14 Settembre 1980 fino a quella fatta al monastero di Monte Argentario nel grossetano nel Dicembre del 2000