18 Novembre 2020

Confesercenti ai comuni pratesi: “Rinviare o rateizzare la Tari per essere vicini alle imprese non solo a parole”


Confesercenti Prato chiede il rinvio o la rateizzazione della Tari per i commercianti, gravemente colpiti dalle restrizioni delle ultime settimane. “In attesa dei ristori garantiti dal governo, per i quali abbiamo chiesto l’allargamento della platea dei beneficiari coinvolgendo anche settori non direttamente interessati dall’ultimo Dpcm – afferma Mauro Lassi, presidente di Confesercenti Prato – invitiamo le amministrazioni comunali ad intervenire subito su tributi di propria competenza a cominciare dalla Tari. Le cartelle sono già arrivate con scadenza dicembre. In una situazione di totale emergenza, con prospettive ancora più negative per le attività commerciali, i Comuni dovrebbero intervenire per quanto di propria competenza congelando dicembre della Tari. Lo slittamento della prima rata dalla primavera all’inizio di autunno, ha creato un accavallamento di scadenze che gli imprenditori non sono in grado di sostenere. Siamo convinti che i sindaci della nostra provincia, comprendendo la situazione, concedano questo legittimo slittamento al 2021 o perlomeno una rateizzazione senza costi aggiuntivi della rata in scadenza nelle prossime settimane”.

Da parte sua, Renzo Bellandi, presidente dei pubblici esercizi di Confesercenti Prato, aggiunge: “Durante il primo lockdown le amministrazioni comunali della nostra provincia hanno compreso le difficoltà del commercio pratese a seguito delle restrizioni alla mobilità ed alla chiusura delle attività. Furono individuati degli sgravi, una rimodulazione della tariffa e una sua rateizzazione. Oggi occorre andare nella stessa direzione. L’istituzione della zona rossa con la conseguente chiusura delle attività commerciali getta le nostre imprese in un periodo di grandi difficoltà. Lo slittamento a primavera 2021 come ipotesi massima o la rateizzazione della rata in scadenza sarebbero un segnale ed un aiuto concreto alle nostre aziende”.

Lassi e Bellandi concludono: “Chiediamo che i Comuni siano vicini alle imprese colpite dall’emergenza coronavirus. E non lo siamo solo a parole. Siamo consapevoli delle difficoltà di bilancio in cui si trovano i nostri comuni, come siamo consapevoli che la salute viene prima di tutto. Ma per tutelare la salute al meglio si deve sostenere chi è più colpito dalle misure di contenimento. Quello dello slittamento o della rateizzazione della Tari potrebbe essere un primo segnale concreto che va nella giusta direzione. Siamo convinti che per arginare la crisi di liquidità delle imprese ed evitare il tracollo è necessaria la sospensione, almeno per un anno, di tutte le attività di riscossione delle tasse ed imposte, sia locali che nazionali e quindi ci aspettiamo dalle istituzioni locali e nazionali misure ben altrimenti strutturali, incisive e straordinarie come straordinaria è l’emergenza che rischia di mettere in ginocchio negozi, mercati e pubblici esercizi, ma intanto iniziamo con quello che è possibile fare e quello che chiediamo a proposito della Tari è sicuramente fattibile e con poco sforzo”.

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