8 Novembre 2020

Coronvirus, domenica nera per Prato: 5 decessi e 336 casi. I sindaci Biffoni e Calamai: “Servono misure più restrittive”


Un’altra giornata negativa per Prato. La curva dei contagi d Covid continua a crescere e oggi (domenica 8 novembre) si registrano 336 casi (252 Prato, 32 a Montemurlo, 19 a Carmignano, 12 a Vaiano, 11 a Vernio, 10 a Poggio a Caiano e 2 a Cantagallo). E purtroppo anche 5 vittime, tre uomini e due donne, con età tra i 74 e gli 86 anni. Intanto i ricoveri all’ospedale Santo Stefano continuano a crescere.
Anche in Toscana i contagi sono in aumento. Oggi si registrano 2.479 i nuovi casi di positività al Coronavirus e 29 decessi. Le persone ricoverate nei posti letto dedicati ai pazienti Covid oggi sono complessivamente 1.700 (118 in più rispetto a ieri, più 7,5%), 226 in terapia intensiva (12 in più rispetto a ieri, più 5,6%).

“La situazione è davvero faticosa per il sistema sanitario e preoccupante a Prato, come nel resto della Toscana” commenta il sindaco di Prato Matteo Biffoni attraverso un post su Facebook. “Tutto questo comporta che temo che non ci sia il tempo di aspettare i nuovi posti letto se non pieghiamo la curva dei contagi, perché tutti gli ospedali della Asl Toscana Centro sono in estrema difficoltà” aggiunge Biffoni, secondo il quale “appare inevitabile l’applicazione di misure più restrittive sul territorio toscano, almeno nell’area metropolitana. Mi spiace dirlo – aggiunge il sindaco – ma mi sembra proprio che senza provvedimenti adeguati non arresteremo la diffusione del contagio. E sono altrettanto convinto che deve esserci uniformità tra territori limitrofi, perché nessuna azione a livello comunale avrebbe sufficiente efficacia: porterò queste mie considerazioni e queste richieste all’Unità di crisi Covid convocata permanentemente in Regione” annuncia Biffoni.

Anche per il sindaco di Montemurlo Simone Calamai (oggi a Montemurlo si registrano due vittime e 32 nuovi positivi) “è necessario prevedere misure più stringenti per bloccare la diffusione del contagio. E’ un dovere garantire la salute di tutti e ritengo necessario che a breve possano essere adottate ulteriori restrizioni nel nostro territorio, restrizioni che devono riguardare anche in maniera uniforme i territori limitrofi per fermare l’escalation di contagi – afferma Calamai -. Domani avrò ulteriori contatti con gli altri sindaci della provincia e dell’area pistoiese a noi vicini per prendere decisioni in merito. Inoltre a Montemurlo saranno adottati controlli più stringenti per far rispettare le regole a chi vive questa situazione ancora con troppa leggerezza, non sono accettabili certi comportamenti e certe superficialità”.

Il sindaco Calamai, che ha terminato il periodo di isolamento dopo aver ricevuto l’esito del tampone negativo, esprime il cordoglio, proprio e dell’amministrazione comunale, ai parenti delle due vittime montemurlesi: Aldo Micheli, 96 anni, di Oste, deceduto nella propria abitazione, e Filomena Preste, 84 anni, di Forcelle, scomparsa all’ospedale, dopo solo pochi giorni di ricovero.  

Aldo Micheli (nella foto a destra) era originario di Cortona (Arezzo) ma dal 1976 viveva a Oste con la moglie e le due figlie. Aldo aveva sempre lavorato come operaio nel tessile e per un certo periodo era stato anche banconiere al Circolo Arci “Nuova Europa” di piazza Amendola a Oste. Il genero Carlo Martini, lo ricorda con una persona buona, conosciuta e benvoluta da tutti a Oste. Aldo era affetto da Coronavirus ma da qualche tempo soffriva di altre gravi patologie che ne hanno causato la morte. 

Filomena Preste (nella foto sotto) era originaria di Campi Salentina (Lecce) e nel  1968 si era trasferita a Prato con il marito camionista. Aveva sempre fatto la casalinga e viveva a Montemurlo con la figlia Adele, il figlio Antonio e gli amati nipoti; da vent’anni era vedova. La figlia Adele la ricorda come “una donna umile, semplice che si era sempre dedicata alla famiglia, crescendo i figli e poi i nipoti con grande amore e benevolenza, trasmettendo loro sani valori”.

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