25 Novembre 2020

Covid e mercato del lavoro, a Prato da gennaio persi già 1500 posti. Aumentano le richieste di reddito di cittadinanza VIDEO


Gli effetti della pandemia cominciano a farsi sentire sul mercato del lavoro: a Prato in nove mesi, da gennaio 2020, si sono persi 1500 posti di lavoro, 1400 su scala annua (ovvero dal 30-09-2019 al 30-09-2020). E’ la fotografia scattata dal terzo rapporto sulla crisi pandemica, presentato dal segretario generale della Cgil di Prato Lorenzo Pancini e dai curatori Enrico Fabbri e Dimitri Storai. “Se si fa eccezione per le aziende del tessile e delle costruzioni, settori che si portano dietro una sofferenza già da prima dell’avvento della pandemia – spiega il ricercatore Dimitri Storai -, il numero delle imprese è sostanzialmente stabile. Il panorama provinciale fa registrare la ‘tenuta’ nei numeri delle imprese attive, che restano più o meno uguali dal 30 settembre dello scorso anno (-0,03%) e da gennaio a settembre 2020 (+ 0,17%). Probabilmente le imprese – spiega Storai – attendono la fine dell’anno per prendere decisioni. Quello che preoccupa è il numero degli addetti, che subisce un calo dell’1,4% su base annua”. L’unico settore che registra una vera crescita è quello delle imprese cosiddette ad alto valore aggiunto: aziende di software, informatica, consulenza gestionale, architettura e ingegneria, che crescono sia come unità che come addetti. Sono 1439 le imprese pratesi “ad alto valore aggiunto” al 30 settembre 2020, più 1,70% nei dodici mesi tra settembre 2019 e settembre 2020, più 1,84% da gennaio al 30 settembre 2020.
La dinamica negativa dell’occupazione è particolarmente marcata nei dati relativi ai dipendenti, che da gennaio hanno perso 1.443 unità. Le ragioni possono essere diverse, dalla contrazione delle assunzioni ai pensionamenti alle mancate proroghe dei contratti a termine. In generale il mercato del lavoro pratese continua ad essere “congelato”, come spiega il ricercatore Enrico Fabbri:

 

 

Crescono tutti gli indicatori che denotano un peggioramento nelle condizioni economiche delle famiglie. Aumentano le erogazioni del Reddito di cittadinanza (Rdc) per nuclei famigliari (2099 nel 2020, 1811 nel 2019) e per percettori (5281 nel 2020, 4730 nel 2019), con una impennata tra maggio e agosto: il numero dei beneficiari di Rdc è cresciuto dell’8,3%. Cresciuta anche la media (+7,8%) del sussidio, con Prato che si colloca sopra il dato toscano, passato da 466,11 a 502,58 euro, come spiega nel video Lorenzo Pancini, segretario generale della Cgil di Prato:

 

 

LS

Subscribe
Notificami
guest
0 Commenti
Inline Feedbacks
View all comments