6 Novembre 2020

Crescita del contagio, per la seconda settimana consecutiva Toscana terza peggior Regione d’Italia


Nella giornata successiva alla suddivisione dell’Italia per zone di criticità, che ha visto la Toscana inserita nella zona gialla a rischio più basso, ieri la Fondazione indipendente Gimbe ha pubblicato il report settimanale sui dati dei contagi, dei ricoveri con sintomi e delle terapie intensive, nel periodo dal 28 ottobre al 3 novembre. 

La nostra regione ha registrato un incremento di casi di Covid del 44,5% rispetto alla settimana precedente, classificandosi (per la seconda settimana consecutiva) al terzo posto in Italia dopo la Campania (incremento del 50,9%) e la Umbria (46,8), a fronte di una media nazionale di incremento dei casi del 34,5%. Il dato è influenzato dall’alto numero di tamponi fatti nella nostra Regione, che ha testato l’1,7% della popolazione (a fronte di una media nazionale di 1,3%) ed è la quarta Regione che effettua più tamponi in rapporto al numero degli abitanti. 

Lo scorso 3 novembre, le persone positive al Covid ogni centomila abitanti, in Toscana erano 909 contro le 980 della Lombardia (che registra quotidianamente più nuovi casi di contagio ma ha anche il triplo degli abitanti della Toscana). Le regioni dove questo dato è più alto sono soltanto la Valle d’Aosta, con 1.638 attualmente contagiati ogni centomila abitanti, e la provincia autonoma di Bolzano (1.233).

Va meglio per quanto riguarda un’altra classifica, quella relativa al numero di ricoverati con sintomi in rapporto alla popolazione, che vede la Toscana con 33,8 degenti Covid ogni 100.000 abitanti, nona Regione In Italia e un dato inferiore alla media nazionale (35 abitanti ogni 100.000 abitanti).

Non bene, invece il dato sui ricoverati in terapia intensiva: con 5,1 pazienti gravi ogni 100.000 abitanti, la Toscana è sopra la media nazionale, quarta peggiore Regione, dietro a Valle d’Aosta (10,3) e Umbria (5,3).

“Nell’ultima settimana – afferma Nino Cartabellotta, Presidente della Fondazione GIMBE, commentando i dati nazionali – si conferma l’incremento di oltre il 60% dei casi attualmente positivi che si riflette sul numero dei pazienti ricoverati con sintomi e in terapia intensiva, portando gli ospedali verso la saturazione. Questo impatta anche sul numero di decessi, che nell’ultima settimana ha superato quota 1.700 con un trend che, con una settimana di ritardo, ricalca di fatto le altre curve. L’ulteriore incremento del rapporto positivi/casi testati, prossimo al 24%, certifica definitivamente il crollo dell’argine territoriale del testing & tracing”.

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