24 Novembre 2020

Ecosistema urbano, Prato 68esima perde quattro posizioni rispetto al 2019. Male la qualità dell’aria, premia la gestione dei rifiuti


Prato perde quattro posizioni nella classifica sull’Ecosistema urbano che fotografa le performance ambientali delle città capoluogo di provincia d’Italia: 64esima nel 2019, quest’anno risulta 68esima. Il rapporto è stato stilato da Legambiente, Il Sole 24 ore e Ambiente Italia, quest’ultima tra le principali società di consulenza a livello nazionale, e incrocia 18 indicatori in cinque macroaree di misurazione: qualità dell’aria, consumo e dispersione dell’acqua, mobilità, rifiuti, ambiente urbano. Tra gli indicatori peggiori, quello che riguarda la qualità dell’aria, dove la nostra città risulta addirittura “insufficiente” meritandosi l’appellativo di “città soffocata dallo smog”, insieme alle toscane Firenze, Livorno e Massa. Nella classifica specifica sugli sforamenti del limite massimo di 120 ug/mc di Ozono, Prato si piazza in fondo, in 98esima posizione. Meglio per quanto riguarda gli sforamenti di PM10 e Biossido di azoto: la nostra città è rispettivamente 54esime e 68esima.

Sul fronte del verde urbano, Prato viene citata nel report di Legambiente per il progetto Urban Jungle ed è 34esima; nella graduatoria che misura il numero di alberi ogni 100 abitanti Prato è 47esima. Esattamente a metà classifica (50esima) per la presenza di piste ciclabili. Stabile, rispetto al 2019, il posizionamento al settimo posto per l’uso efficiente del suolo, ovvero il tasso di urbanizzazione in relazione al numero di abitanti.

“Buona” invece la performance nell’ambito della gestione dei rifiuti: Prato è tra i 41 capoluoghi di provincia, sui 104 totali, ad aver raccolto oltre 100 Kg di frazione umida per abitante in vista del recupero. In particolare, dunque, la premia la raccolta differenziata (23esima posizione).

Per quanto riguarda i consumi idrici domestici, Prato è addirittura in vetta alla classifica: terza, dopo Frosinone ed Enna, anche se Legambiente nella sua analisi critica precisa: “valori apparentemente virtuosi che, però, potrebbero essere in parte determinati da situazioni di carenza idrica durante alcuni mesi dell’anno o da mancata contabilizzazione”. Un quadro da leggere attentamente e che trova il suo controcanto nel parametro relativo alla dispersione della rete idrica, ovvero la differenza tra acqua immessa nella rete ed acqua erogata: la nostra città è 98esima su 104. Si colloca, invece, in 35esima posizione per capacità di depurazione.

Infine, la nostra città è citata tra le 16 “Buone Pratiche” a livello nazionale per l’esperienza di edilizia pubblica a basso impatto energetico dell’edificio inaugurato nel 2019 a San Giusto.

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