16 Novembre 2020

In Val di Bisenzio arriva #boschidistorie on tour: video-racconti su leggende, fiabe e storie del territorio


I video racconti di #boschidistorie sono nati durante il lockdown e hanno accompagnato la comunità della Val di Bisenzio alla riscoperta di un patrimonio narrativo unico: leggende, fiabe e racconti che ricostruiscono l’immaginario collettivo di un territorio e la sua storia. E proprio di questo successo è figlia una nuova avventura #boschi di storie on tour, una serie di video, il primo è stato pubblicato sabato 14 novembre, per conoscere il territorio della Val di Bisenzio che diventano una rubrica on line curata dalla Fondazione CDSE insieme ai comuni di Cantagallo, Vaiano e Vernio e sostenuta dalla Regione Toscana.

“I video-racconti costituiscono un progetto culturale che coinvolge storia, ambiente, arte e tradizioni della Val di Bisenzio – sottolineano le assessore alla Cultura e al Turismo di Vaiano, Fabiana Fioravanti e Beatrice Boni, di Vernio, Maria Lucarini e di Cantagallo, Maila Grazzini – Con il sostegno della Regione Toscana portiamo grandi e piccini a conoscere il territorio attraverso fascino e suggestioni per ricostruire un pezzo della storia della Val di Bisenzio”.

I video nascono all’interno del progetto antropologico “Boschi di memoria negli Appennini. Fiabe, leggende, mestieri del bosco e segni di guerra della Val di Bisenzio“, che ha l’obiettivo di salvare e far conoscere il grande scrigno di memoria del Novecento offerto dall’ambiente boschivo e dai borghi montani del territorio appenninico della Val di Bisenzio e dei territori limitrofi del Monteferrato e della Val di Setta.

“La novità di questa nuova avventura – spiega la direttrice della Fondazione Cdse Alessia Cecconi – è di aver girato i video direttamente nei luoghi dove sono nate e dove sono state ambientate le leggende, teatro anche dei tanti eventi di questa estate che hanno esplorato il territorio in tutta sicurezza. Raccontiamo la storia e le particolarità artistiche o ambientali del luogo, in un’ottica di valorizzazione del territorio e di promozione turistica attraverso contenuti originali e di grande suggestione. In un momento davvero difficile, con la Fondazione Cdse di nuovo chiusa, vogliamo continuare a “fare cultura” esplorando nuovi strumenti insieme alla comunità”.

Nelle scorse settimane Alessia Cecconi e Luisa Ciardi del Cdse, con la collaborazione di Giacomo Agabio presidente di Legambiente Prato, hanno “girato” i video come narratori con l’aiuto tecnico e creativo del fotografo Baldassare Amodeo e le suggestive musiche del compositore Rokhe (www.rokhe.com), gentilmente concesse per #boschidistorie. Immersi nella magia delle foreste della Val di Bisenzio, hanno riscoperto i luoghi narrati nelle leggende dell’archivio di fonti orali, investigando i legami ancestrali tra mestieri del bosco e patrimoni narrativi degli Appennini. Un lavoro di ricerca, esplorazione del territorio e racconto di comunità, nella migliore tradizione della Fondazione CDSE.

Ogni fine settimana sarà pubblicato sui social istituzionali e sul canale Youtube dei Comuni e del CDSE un video diverso. Il primo, realizzato in collaborazione con Legambiente, è dedicato al Faggione di Luogomano e alle storie dei demoni e stregoni della Riserva, narrate a veglia nei borghi dell’Alta Valle a inizio Novecento dopo la raccolta delle castagne (GUARDA IL VIDEO).

Nelle prossime puntate il Cdse andrà alla scoperta dei mulini di Montepiano e delle fiabe sui mugnai, dei castagneti secolari di Schignano e Migliana e delle storie di streghe e di enormi massi dalle forme fantastiche ancora esistenti. E poi le epiche leggende dei carbonai che migravano in Maremma e la suggestione dell’Alpe di Cavarzano, i borghi collinari di Fabio e Savignano con le fate e le grotte della Calvana, le opere di arte ambientale in Riserva e le strane creature che abitano nei pressi delle Sorgenti del Bisenzio fino al medioevo leggendario del Feudo di Vernio e dei suoi castelli.

La Val di Bisenzio, già in epoca antica terra di passaggio di uomini e idee, grazie anche alla presenza di scenari naturali aspri e di grande suggestione, ha maturato nel tempo un immaginario ricco e unico. La particolarità geostorica ha portato alla creazione di leggende e alla trasmissione di repertori favolistici universali ma contestualizzati in varianti legate alle foreste e alla macchia. Il bosco diventa un archivio unico di memoria del Novecento dove “l’immaginario” e “il meraviglioso” (fonti orali su fiabe e leggende) si coniugano con il “quotidiano” e il “reale” (fonti orali e documenti archivistici su storia del lavoro e guerra).

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