30 Novembre 2020

Nel tessile-abbigliamento la metà dei nuovi occupati pratesi. Al via la quarta edizione di “E’ di moda il mio futuro”


Pur in un contesto generalizzato di calo nei nuovi contratti di lavoro causa Covid (a Prato, nel gennaio-settembre 2020 in tutti i settori sono diminuiti di circa 10.000 unità rispetto all’analogo periodo 2019) il tessile-abbigliamento continua a rappresentare il 47% degli avviamenti registrati dal Centro per l’impiego. Nel distretto manifatturiero continuano inoltre a registrarsi investimenti importanti: ai recenti bandi regionali di cofinanziamento per internazionalizzazione, investimenti e innovazione digitale le aziende del distretto pratese hanno presentato domande per complessivi 16,7 milioni. Una volta superata l’attuale crisi legata alla pandemia, il comparto avrà bisogno di personale giovane per sostituire l’attuale forza lavoro la cui età media è molto elevata. Soltanto 12 anni fa, nel 2018, nel distretto tessile pratese i lavoratori under 40 erano il 42,4% del totale, mentre nel 2019 erano scesi al 27,5%; nello stesso periodo gli over 55 sono passati dal 10,3 al 23,5% del totale e gli over 60 dal 2,5% al 7,7% del totale.

Con questi tre segnali di fiducia, Confindustria Toscana Nord, lancia la quarta edizione di “E’ di moda il mio futuro”, il progetto di orientamento dei giovani verso le professioni del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero, che quest’anno, viste le limitazioni Covid, si svolgerà in una versione digitale. Il progetto, rivolto ai ragazzi delle scuole medie e superiori, intende mostrare le tante opportunità che il settore è ancora in grado di offrire alle nuove generazioni.

Fra le figure tecniche risultano particolarmente richiesti negli ultimi anni – al netto delle difficoltà contingenti del periodo covid – i periti chimici e tessili, i dispositori tessili, gli esperti nel controllo qualità, questi ultimi sia nel tessile che nella confezione, dove sono ricercati anche grafici e modellisti cad, figura questa utilissima anche nel settore calzaturiero. A proposito di quest’ultimo, diventeranno preziosi, soprattutto nella fase di ricambio generazionale in azienda di fatto già in corso, tutti i profili di assemblaggio del prodotto: montaggio, cucitura e fresatura della scarpa sono fasi qualificanti delle lavorazioni, da cui l’azienda non può prescindere.


“Anche in questo anno così complesso ci sembra giusto, per motivi sia ideali che pratici, proporre ai giovani il nostro progetto di orientamento” – spiega il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti (nella foto sopra), “Intendiamo in primo luogo dare un segnale di fiducia nel futuro del settore e nella sua piena ripresa, in cui crediamo con la massima convinzione. Fare oggi orientamento dei giovani verso le professioni del mondo della moda è una necessità reale e concreta: i giovani che effettuano ora le loro scelte scolastiche si affacceranno sul mondo del lavoro fra tre, cinque anni, o anche di più. E’ importante che la situazione attuale, molto difficile per quasi tutti i settori manifatturieri e in particolare per la moda, sia percepita per quello che è, cioè contingente, legata a una situazione sanitaria eccezionale di cui si comincia a intravedere la fine. La moda in tutte le sue declinazioni conoscerà senz’altro una forte ripresa, anche se forse con caratteristiche diverse al pre-covid, e con essa si riproporrà il problema che affligge da anni il settore: il bisogno delle competenze di personale giovane e aperto al nuovo, in grado di andare a sostituire l’attuale forza lavoro la cui età media è molto elevata. Il tessile, l’abbigliamento, il calzaturiero torneranno a fornire opportunità di occupazione interessanti per stabilità, livelli retributivi, qualità degli ambienti di lavoro e, non ultimi, per i contenuti del lavoro stesso”.
Il programma dell’edizione di quest’anno
A seguire operativamente il progetto è un gruppo di lavoro costituito in seno alla sezione Sistema moda per occuparsi specificamente di offerta formativa, fabbisogni di professionalità e orientamento. A coordinare il gruppo è Roberta Pecci (nella foto sotto), che descrive così l’edizione 2020 di “E’ di moda il mio futuro”: “Siamo partiti dalla constatazione dell’ottimo successo riportato dalle precedenti edizioni del progetto e ci siamo proposti di dargli continuità reinventando in chiave digitale le iniziative svolte negli anni scorsi. Per la gran maggioranza delle attività questa ‘conversione’ al digitale si è rivelata fattibile. Realizzeremo quindi anche quest’anno gli incontri con i ragazzi di terza media alle prese con la scelta delle scuole superiori e con le loro famiglie. Il primo appuntamento sarà proprio con loro sabato 5 dicembre, con una videoconferenza in cui la psicologa Monica Torsellini fornirà consigli per effettuare la scelta della scuola nella massima serenità e senza pregiudizi; sempre i ragazzi della terza media sono invitati il sabato successivo, 12 dicembre, a conoscere le scuole di Prato e di Pistoia per la filiera della moda, incluso il meccanotessile. L’istituto tecnico Buzzi e il professionale Marconi di Prato, i licei artistici Brunelleschi di Montemurlo e Petrocchi di Pistoia, l’istituto professionale Sismondi-Pacinotti di Pescia si presenteranno attraverso dei video che consentiranno di visitare virtualmente gli ambienti scolastici, con testimonianze di docenti e studenti e ulteriori commenti dal vivo in videoconferenza. Un grazie alle scuole medie e all’Ufficio scolastico provinciale di Prato e Pistoia, che stanno collaborando per far conoscere queste iniziative agli studenti e alle famiglie, che già in questi giorni possono iscriversi ai due appuntamenti. A gennaio inizieranno invece le attività per i ragazzi delle superiori, con una serie di appuntamenti che continueranno fino a metà febbraio e che prevedono visite virtuali ad aziende del tessile, dell’abbigliamento e del calzaturiero e presentazioni dell’offerta formativa post-diploma. La formula è anche in questo caso quella dei video che illustrano l’azienda o l’istituto di istruzione e che sono commentati in videoconferenza. A marzo invece sarà la volta di Gi Group, che oltre a sponsorizzare il progetto vi partecipa attivamente con iniziative pensate per far comprendere ai giovani come affacciarsi al meglio al mondo del lavoro: i webinar organizzati da Gi Group saranno incentrati su come cercare lavoro nell’era digitale e, tema attualissimo, sulle competenze richieste post-covid. Noi però speriamo di non fermarci qui e di poter proporre, in primavera, anche i consueti laboratori al Museo del tessuto tanto apprezzati gli anni scorsi e realizzabili solo in presenza: se le condizioni sanitarie lo consentiranno prolungheremo con grande piacere il progetto anche dopo marzo.”

“Ci siamo interrogati a lungo, anche con i colleghi del gruppo Cuoio e calzature prima di metterci al lavoro per rinnovare questa iniziativa: il 2020 è un anno che non dimenticheremo facilmente”. – conclude Rodolfo Checcucci (nella foto sotto) che del gruppo è il coordinatore all’interno della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord – Abbiamo però fatto due valutazioni: il nostro territorio ha tradizione produttiva, scuole qualificate, una collaborazione consolidata con le amministrazioni locali. Cosa ci manca, quindi? Anche adesso, in un’ottica di lunga visione, osserviamo che l’auspicato superamento dell’attuale congiuntura ci imporrà di pensare a un ricambio delle professionalità che maggiormente qualificano le nostre calzature. Avremo bisogno quindi di un percorso idoneo, che la scuola certo contribuirà a tracciare affidandone l’affinamento a successive esperienze dirette in azienda, per tramandare e ulteriormente qualificare quelle manualità che hanno fatto apprezzare la qualità dei prodotti per cui il nostro distretto è rinomato. Sono mestieri preziosi, a cui le scuole avvicinano ma che si imparano con tanta passione e cura. Di queste professionalità avremo ancora più bisogno se consideriamo che nel 2008, solo 12 anni fa, i lavoratori under 40 erano il 42,9% del totale addetti, nel 2019 erano il 31,7%. Sono quella fascia a cui guardiamo perché sono persone che hanno maturate esperienza importante (fra questi, il 9,5% nel 2018 è nel segmento che va dai 35 ai 39 anni) ma allo stesso tempo hanno tempo e modo di continuare a crescere in azienda. Mentre questa fascia si assottiglia, cresce quella dei oltre 60 anni, professionalità fondamentali in azienda ma destinati a uscire dal mondo del lavoro per raggiunti limiti di età (erano 3,5% nel 2008 e nel 2019 sono 10,5%).  Per questi motivi, appena si verificherà il superamento dell’emergenza sanitaria che tutti speriamo, non mancherà l’appoggio delle aziende aderenti al nostro gruppo all’iniziativa.”

Il presidente della sezione Sistema moda di Confindustria Toscana Nord Maurizio Sarti ha rivolto un “grazie particolarmente sentito a chi ci ha fatto sentire la sua vicinanza in questa edizione così anomala, in primo luogo gli enti locali, che anche quest’anno hanno concesso il loro patrocinio: apprezziamo particolarmente il fatto che il Comune e la Provincia di Prato, il Comune di Monsummano Terme e la Provincia di Pistoia abbiano sposato il nostro progetto. Un grazie anche a Gi Group, la prima multinazionale italiana del lavoro, che anche quest’anno sponsorizza ‘E’ di moda il mio futuro’, e al PTP Moda-Formazione Moda Toscana, la rete guidata dall’ITIS Buzzi che riunisce alcune fra le più importanti realtà formative del territorio nelle discipline del settore moda. Particolarmente preziosa, poi, la collaborazione della Fil-Centro per l’impiego di Prato, alla quale dobbiamo la disponibilità di dati fondamentali per inquadrare il tema dei bisogni di professionalità nelle imprese del territorio”.

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