21 Novembre 2020

Un itinerario su Dante, a 700 anni dalla sua morte, in Val Bisenzio


“Nel nome di Dante”, è questo il progetto con cui l’associazione nazionale Case della Memoria celebrerà in tutta Italia il legame tra il Sommo poeta e i grandi italiani di tutti i tempi. E anche la Val di Bisenzio si appresta a celebrare i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta.

A partire dal mese di gennaio prenderanno, infatti, il via una serie di iniziative dal titolo “Nel nome di Dante. I grandi personaggi rendono omaggio al sommo poeta Dante”, che vedranno protagoniste le singole Case della Memoria (85 in totale in 12 regioni). Ad aprile verrà poi inaugurata una mostra itinerante volta ad illustrare l’influsso che Dante ha avuto sulle opere o sul vissuto dei grandi personaggi. Tra le varie iniziative in programma, attraverso un progetto e un itinerario speciale, verranno valorizzati i luoghi danteschi vicino a Prato che fanno riferimento alla “Valle onde Bisenzio si dichina (Inferno XXXII, 56)”, ripercorrendo la vicenda del rapporto – tormentato – tra il poeta e i Conti Alberti che vengono citati in tutte e tre le Cantiche della Commedia. Il rapporto tra Dante e la Val di Bisenzio si dipana tra leggenda e storia. Secondo ricostruzioni, nell’inverno del 1285 il Poeta mentre si trovava in viaggio verso Bologna trovò rifugio presso la badia di San Salvatore a Vaiano – nella casa di un pastore – dopo esser stato rifiutato dai “Conti Rabbiosi”, i Conti Alberti appunto, alla Rocca di Cerbaia. Tutta la vicenda è stata recuperata attraverso il Codice Dantesco della Biblioteca dei Conti Clarecini de Dornpacher di Cividale del Friuli (Udine), oggi conservato nella Biblioteca Universitaria di Padova.

Il progetto in Val Bisenzio e quello più ampio nazionale hanno ricevuto il patrocinio del Comitato nazionale delle celebrazioni per i 700 anni della morte di Dante Alighieri, istituito dal ministero della Cultura, ed entrano quindi a fare parte del calendario ufficiale degli eventi. “Siamo davvero soddisfatti di questo bel riconoscimento – sottolinea il sindaco di Vaiano Primo Bosi -. Vaiano ha sempre coltivato e ritenuto preziosa la collaborazione con l’Associazione Case della Memoria, anche in forza della presenza di tre monumenti come la Villa del Mulinaccio, dimora di Filippo Sassetti, la Badia legata ad Agnolo Firenzuola e la casa natale di Lorenzo Bartolini a Savignano”.

 

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