Trenta nuove telecamere di videosorveglianza da installare nel plesso ospedaliero, nei punti dove più spesso si registrano intemperanze e tensioni ed anche nelle aree di parcheggio destinate ai dipendenti; la possibilità di chiamare direttamente la sala operativa della Questura anche dal reparto Psichiatria, come già avviene dal Pronto Soccorso; il potenziamento dei servizi di vigilanza svolti dalle guardie giurate, che in orario notturno passeranno da tre a quattro unità; una nuova sala adiacente al Pronto Soccorso da riservare ai pazienti con criticità comportamentali, per i quali non sia necessario il ricovero in reparto ma che beneficerebbero di spazi più riservati e adatti alle loro esigenze; l’attivazione di una sala di controllo all’interno dell’ospedale Santo Stefano dalla quale monitorare l’intera rete di videosorveglianza per poter segnalare tempestivamente le criticità e chiedere l’intervento delle forze di polizia.
Sono queste le nuove misure individuate stamani dal Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica, presieduto dal prefetto Michela La Iacona, per migliorare le condizioni di sicurezza all’interno dell’ospedale di Prato e tutelare la serenità di chi ci lavora e dei pazienti. Le misure sono approntate dopo i ricorrenti episodi di violenza accaduti di recente al pronto soccorso e nel reparto di psichiatria, che hanno spinto i sindacati a rinnovare la richiesta del posto di polizia 24 ore su 24 ed altre misure di sicurezza.
Gli interventi messi in campo dalla Prefettura, in collaborazione con le autorità locali e le forze dell’ordine, sono molteplici. Oltre alle iniziative di cui sopra, è allo studio la possibilità tecnica di collegare direttamente l’impianto di videosorveglianza ospedaliero con le sale operative delle forze di polizia che potrebbero così visualizzare in tempo reale, in caso di attivazione di apposito allarme, le immagini riprese dalle videocamere e disporre i necessari interventi. La Asl Toscana Centro sta inoltre valutando di dotare il personale di dispositivi di allarme facilmente azionabili per inoltrare una segnalazione automatica al 112, Numero Unico di Emergenza.
L’insieme di queste iniziative va a sommarsi a quelle già varate nell’agosto scorso, confermate nella seduta del Comitato del 24 settembre e che sono ancora pienamente operative: lo spostamento del Posto di polizia (aperto solo in orario diurno) in locali prossimi al Pronto Soccorso, l’intensificazione dei servizi di vigilanza svolti dalle forze di polizia territoriali presso l’ospedale ed il numero di telefono “dedicato” che il personale del Pronto soccorso può utilizzare, in caso di bisogno ed in aggiunta al Numero Unico di Emergenza, per contattare direttamente la Sala operativa della Questura.
“Grazie alla reciproca, massima disponibilità offerta da tutte le istituzioni che hanno partecipato alla seduta del Comitato siamo riusciti ad individuare un insieme di ulteriori misure di prevenzione e contrasto da mettere in opera all’interno dell’ospedale Santo Stefano a tutela del personale sanitario e dell’utenza – ha detto il prefetto La Iacona – Ciò dimostra la piena sinergia istituzionale con cui si agisce in questa realtà provinciale, con l’unico obiettivo di rispondere al meglio e con fatti
concreti a tutte le esigenze espresse dalla nostra comunità, a partire proprio da quelle in materia di sicurezza”.
“Ringrazio il Prefetto per l’attenzione e la sensibilità dimostrata al fondamentale tema della sicurezza degli operatori sanitari. L’unità di intenti evidenziata da tutte le istituzioni presenti, accompagnata dalla concretezza delle iniziative già varate e di quelle oggi condivise, potrà sicuramente offrire un contributo significativo alla gestione di una problematica così complessa“ ha aggiunto Simone Bezzini, assessore alla Sanità delle Regione Toscana, che ha partecipato alla seduta del Comitato.
“Questa è la modalità corretta per affrontare problemi e criticità che di volta in volta si presentano – afferma la sindaca Ilaria Bugetti – L’ospedale è un luogo delicato che ha bisogno di maggior tutela e di attenzioni particolari e costanti. Ringrazio il Prefetto per aver accolto la mia richiesta di incontrarci e confrontarci per trovare risposte sia immediate che di medio periodo e ringrazio Asl e Regione per aver messo in campo subito nuove soluzioni e un potenziamento di quelle già esistenti. I sanitari e i pazienti hanno bisogno di sapere che ci siamo”.
All’incontro erano presenti anche il vicesindaco Simone Faggi, il questore Pasquale De Lorenzo, i comandanti provinciali dei Carabinieri e della guardia di Finanza Francesco Schilardi ed Enrico Blandini, il consigliere provinciale Edoardo Carli, la direttrice sanitaria della ASL Toscana Centro Simona Dei, la direttrice sanitaria dell’ospedale Maria Teresa Mechi, il direttore del Dipartimento di Emergenza-Urgenza della ASL Toscana Centro Simone Magazzini e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.
Per il sindacato degli infermieri Nursind erano presenti il segretario regionale Gianpaolo Giannoni e il segretario di Prato Roberto Cesario, che si era battuto per ottenere interventi urgenti e che esprime soddisfazione “Tutto quello che si aggiunge alle misure di prevenzione costituisce risultato positivo. Un punto alla volta abbiamo portato ad incrementare notevolmente i sistemi di sicurezza. Se questi non saranno ancora sufficienti, si tornerà a battere, ma intanto Nursind ha portato a casa l’ennesimo risultato, chiedendo alle autorità di investire. Questo è sicuramente un ottimo risultato, derivato dal lavoro e dall’ impegno del prefetto, del questore e di tutti gli esponenti delle forze dell’ordine” afferma Cesario, che ha ribadito alla direzione della Asl anche la richiesta di incrementare le dotazioni organiche di infermieri e oss.