8 Marzo 2025

Estra Pistoia, coach Okorn: “Maverick una spia nello spogliatoio. Adesso siamo un gruppo unito”

Una conferenza senza nessun tipo di freno per coach Okorn alla vigilia di Brescia: "Felice della permanenza di Forrest. Chiedo ai tifosi il massimo sostegno"


Una conferenza fiume, liberatoria, senza peli sulla lingua o veti di nessun tipo. Coach Gasper Okorn alla vigilia della partita con Brescia ha affrontato l’impegno sportivo solo in parte perché si è lasciato andare su tutta la situazione che ha travolto il mondo Estra Pistoia nelle ultime settimane trattando ogni argomento possibile: dalla situazione Maverick Rowan, al mercato in uscita fino ad arrivare al nuovo presidente e alla permanenza di Forrest.

LA CONFERENZA COMPLETA DI COACH OKORN

 

“Situazione non semplice certamente da gestire ma imparerò da questo e mi aiuterà a crescere. Potremmo scrivere un libero da questo periodo per tutte le cose che sono successe. Non è facile ora gestire questa situazione, sarò onesto dicendo che ora ci siamo liberati del nostro più grande problema: Maverick Rowan. E’ un’anomalia dover gestire il figlio del proprietario e non è stato facile. Senza di lui siamo più liberi ma allo stesso tempo abbiamo perso anche Christon e Silins che per noi erano due giocatori fondamentali. Arrivare a due mesi dalla fine senza due pedine così centrali per noi ci complica la vita ma noi, per quanto difficile sia, combatteremo come lo abbiamo fatto a Napoli”.

“Non sapevamo nemmeno se saremmo andati a Napoli, Christon è andato a Cremona durante la notte, rischiavamo di sparire dal panorama cestistico e poi ci siamo ritrovati ad andare in trasferta e vincere la partita. Tornare a Pistoia e trovare quella folla è stato quasi paragonabile alla vittoria di un campionato. Però ho capito da questa situazione che dobbiamo lavorare un giorno alla volta, preparando una partita alla volta e parlare di basket. Ci saranno le persone apposta per parlare della società e di quel che succede. Da adesso in poi parleremo di sport perché onestamente noi dobbiamo lottare sapendo che abbiamo poco da perdere”

Per la permanenza di Michael Forrest ha avuto un ruolo fondamentale Marco Sambugaro. E’ stato veramente difficile perché c’è stato un ping pong di informazioni. Prima ho saputo che doveva andarsene, poi è tornato indietro perché resta sicuramente, poi la mattina dopo mi dicono che stava andando all’aeroporto. Per fortuna alla fine ha scelto di rimanere con noi. Senza di lui saremmo potuti scendere in campo ugualmente però avremmo perso uno dei leader e i nostri problemi sarebbero stati ancora più grossi”.

“Quando sono tornato dalla pausa Nazionali qua dentro c’era il caos. Da Silins a Christon, poi Kemp e poi Forrest. Anche io ho pensato di andarmene perché non sapevo più cosa fare o con chi parlare”

Maverick era un problema perché tu come coach hai a che fare col figlio del proprietario. Non è facile. Lui non era solo questo ma era sostanzialmente una spia nello spogliatoio. Quando parli nello spogliatoio deve rimanere nello spogliatoio e con lui non era così. I giocatori non erano assolutamente soddisfatti di questo e c’era l’effetto palla di neve che ogni giorno si espandeva di più. In alcune partite stavamo vincendo con lui in panchina, mi giravo e vedevo il proprietario nonché padre di Maverick e quindi diventava difficile. Sono sicuro che se Maverick fosse uscito prima, Karlis e Semaj fossero sempre qui… beh penso che alcune partite sarebbero finite in maniera diversa”.

La settimana scorsa è stata difficile ma sapevo che non c’era scelta con Maverick dal momento che anche il padre si stava defilando. Se fosse venuto al palazzetto si sarebbe rivoltata tutta la squadra e quindi gli ho subito detto che, nonostante il contratto, poteva stare a casa e lui dopo pochi giorni se n’è andato perché gli ho spiegato che non lo vedevo più come parte della squadra. Nessuna scenata, gli ho parlato serenamente e lui ha accettato. Avrei potuto farlo prima? Sì ma col padre come presidente che siede sempre in panchina non è facile. Adesso potrei dire che è tutto più facile perché sono sul parquet senza pressioni e con questa squadra, però siamo consapevoli che ancora non è tutto ok”.

Salvezza? Ci devo credere. Se qualcuno non ci crede è bene che stia a casa. Dobbiamo giocare partita dopo partita e domani arriva Brescia e ancora non ne abbiamo parlato. Arriva la prima della classe, una squadra fortissima. Sono positivo perché i giocatori hanno un carattere forte: sia gli italiani che gli americani. Non abbiamo più alcuni giocatori di qualità come prima ma sicuramente il mood è diverso e il gruppo è davvero unito e coeso”.

Tre partite difficili all’orizzonte? Direi undici. Nessuna partita per noi da adesso in poi sarà facile. Adesso noi siamo gli underdogs perché al PalaCarrara arriva una squadra con un record di 15-5 con un roster fortissimo. Siamo nel bosco al buio, dobbiamo essere dei lupi nella penombra pronti a saltare appena vedono una preda. Ripeto, abbiamo poco da perdere ma non partiamo vinti. Vogliamo lottare, vogliamo provarci e faremo sempre il massimo. Il nostro lavoro è dimostrare di tenerci e combattere. Ora siamo senza Semaj che era la nostra testa quindi dobbiamo cambiare ma non si fa in una notte. Eric Paschall adesso è tornato centrale e non importa quanto successo prima, giocherà da 4 giocherà da 5. L’importante è che sia con noi e dia il massimo perché tutti devono lottare verso lo stesso obiettivo per quanto difficile sia”

“Farò il possibile usando tutta la mia conoscenza da allenatore di basket per poter fare il massimo. E’ una situazione totalmente differente dalla settimana scorsa, sarà difficile e ci stiamo allenando in maniera completamente differente perché non possiamo più fare per esempio dei 5 contro 5 perché abbiamo perso alcuni dei nostri giocatori principali. Chiudo la conferenza chiedendo ai tifosi di aiutarci, di riempire la palestra e spingerci alla vittoria. Brescia arriverà qua da favorita e dovrà vincere a tutti i costi. Ma il gruppo visto a Napoli, con il PalaCarrara alle spalle potrà fare il suo lavoro

“Kemp è al 50%, valuteremo domani come gestirlo e se scenderà sul parquet. Ho parlato col nuovo presidente e mi ha detto che verrà in Italia il prima possibile. Cosa gli ho chiesto? Di portare normalità